Autore Redazione
lunedì
6 Febbraio 2023
17:10
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Cronaca - Alessandria

Spesa famiglie nel 2023: in Piemonte contrazione peggiore nel Nord dopo Liguria

Spesa famiglie nel 2023: in Piemonte contrazione peggiore nel Nord dopo Liguria

PIEMONTE – Consumi in frenata anche in Piemonte: in termini reali, la regione fa peggio della media nazionale e anche di altre regioni del Nord e del Centro. Il dato emerge dallo studio di Confesercenti sulla spesa delle famiglie nel 2023 secondo cui per il Piemonte la previsione di spesa è di 2.376 euro medi a famiglia: un dato inferiore ai 2.443 euro della media nazionale, ma anche a quello delle regioni del nord (Liguria esclusa), oltre che di Emilia e Toscana. E al Piemonte mancano anche 139 euro per raggiungere il livello di spesa del 2019, ultimo anno prima della pandemia, rispetto ai 50 euro mancanti a livello di media nazionale.

Le difficoltà delle famiglie piemontesi emergono anche dalla composizione della spesa: quasi la metà (46%, in questo caso sostanzialmente in linea con la media nazionale) se ne va per costi legati all’abitazione e alle bollette di elettricità, gas, e acqua. Per questo, secondo Confesercenti, l’andamento dei costi energetici può fare la differenza: se nel corso del 2023 le tariffe di luce e gas si dovessero ridurre del 40%, come ipotizzato dal ministro Giancarlo Giorgetti, la spesa sostenuta dalle famiglie per le utenze domestiche calerebbe in modo significativo, liberando risorse da destinare ad altri consumi.

Un fatto importate – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Piemonte – ma rimane la necessità più generale e strutturale di sostenere i consumi e rilanciare la domanda interna, dalla quale dipendono le imprese del commercio. L’inflazione sta mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie, che vanno aiutate a recuperare potere d’acquisto. In questo senso sarebbe importante prevedere la detassazione degli aumenti retributivi: ciò aiuterebbe a rinnovare i tanti contratti di lavoro scaduti da anni. Purtroppo, dai dati emerge una specificità negativa della nostra regione: le famiglie e le imprese piemontesi faticano di più e questa è una circostanza che deve richiamare l’attenzione di tutti, soggetti pubblici e privati“, conclude Banchieri.

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