Autore Redazione
domenica
26 Marzo 2023
10:15
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Cronaca - Italia

Controlli a tappeto sui rider. Spuntano i “caporali digitali”

Controlli a tappeto sui rider. Spuntano i “caporali digitali”

ITALIA- Il fenomeno del caporalato arriva anche nella dimensione digitale e a pagarne le spese sono sempre le persone più fragili e ricattabili: uomini stranieri, magari senza documenti validi, in cerca di un lavoro.

Da una serie di controlli a tappeto svolti dai militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi) insieme a tutti i Comandi Provinciali dei Carabinieri, è emerso infatti che in maniera sempre più diffusa la registrazione di account, spesso con documenti falsi, sulle piattaforme di Food Delivery avviene tramite un intermediario che poi “cede” il profilo al rider che esegue materialmente la consegna, trattenendo una percentuale del guadagno. Un vero e proprio sfruttamento di manodopera che ha riguardato 92 degli 823 lavoratori stranieri controllati su tutto il territorio nazionale, per una percentuale pari all’11,2.

Il “caporalato digitale” è diffuso soprattutto nel centro nord ed era già stato riscontrato a Milano, durante i controlli eseguiti tra il luglio e l’ottobre 2022. Le Forze dell’Ordine già nei mesi scorsi avevano accertato che durante la pandemia la cessione di account di proprietà di un rider ad un altro lavoratore avveniva in maniera volontaria con l’obiettivo di ottenere più punti sulle piattaforme che li assegnano in base all’attività svolta nel tempo in cui l’account rimane connesso. Lo scenario, però, ora sembra cambiato e il traffico di dati e di denaro si concentra nelle mani dei caporali con preoccupanti conseguenze anche in termini di sicurezza sul lavoro. Ora l’ipotesi di reato, nei casi verificati, è di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e a procedere saranno le 36 Procure della Repubblica competenti. Al termine delle attività, con la fattiva collaborazione delle maggiori società di food delivery interessate, gli account in cessione o a qualsiasi titolo utilizzati in maniera fraudolenta sono stati di fatto eliminati al fine di impedire la prosecuzione delle condotte illecite. Inoltre, le stesse società hanno recentemente implementato i controlli interrompendo il rapporto lavorativo nel caso emergano situazioni di irregolarità.

I Carabinieri in azione in tutti i capoluoghi di provincia hanno avviato le verifiche sul oltre 1500 rider per accertare l’effettivo rispetto di tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme in materia.  E’ stata accertata l’irregolarità rispetto alle norme di soggiorno per 23 lavoratori. Un minore, che lavorava in cessione di account, è stato riaffidato al proprio genitore. Le forze dell’ordine, inoltre, hanno proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l’integrità fisica del rider o di utenti della strada. In molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni.
Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente 845 Carabinieri, di cui 465 del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, 380 militari dell’Arma territoriale e 137 agenti delle Polizie Locali.

Foto in copertina tratta da Unsplash

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