Autore Redazione
venerdì
12 Maggio 2023
15:17
Condividi
Cronaca - Alessandria

Morte sul lavoro a Novi, il cordoglio dei sindacati: “Inaccettabile perdere la vita così”

Morte sul lavoro a Novi, il cordoglio dei sindacati: “Inaccettabile perdere la vita così”

NOVI LIGURE – Continua il dolore e la rabbia dei sindacati per gli infortuni sul lavoro che si accaniscono sul territorio. L’ultima tragedia è avvenuta questo venerdì mattina, a Novi. Un incidente che ha stroncato la vita di Antonio Summa, operaio di 52 anni, impegnato nel recupero di Palazzo Durazzo.

“L’ennesima tragedia in una provincia già martoriata” ha sottolineato il segretario provinciale di Fillea Cgil Paolo Conte “proprio questo venerdì stiamo facendo un’assemblea al cantiere del Terzo Valico, teatro dell’ultima morte bianca che tre mesi fa aveva colpito il nostro territorio prima dell’incidente di stamattina. Siamo in attesa di capire la dinamica di quello che è successo, noi continuiamo a fare la nostra parte per sensibilizzare rispetto alla sicurezza e alla salute dei lavoratori”. 

I segretari di Cisl e Filca Cisl Alessandria-Asti, Marco Ciani e Gerri Castelli hanno usato parole durissime: Non ci sono più parole per l’ennesima tragedia sul lavoro. Un altro lavoratore non tornerà a casa. Altri familiari, amici, colleghi di lavoro saranno privati di un loro caro. Una media di 3 al giorno. Inaccettabile perdere la vita per la mancata applicazione delle misure di sicurezza e dei contratti. Dobbiamo fermare la strage nei luoghi si lavoro. Fino ad allora questo nostro paese non potrà dirsi civile. Sabato” hanno aggiunto i segretari “saremo alla manifestazione di Milano di Cgil Cisl Uil, anche per dire basta alle morti nei luoghi di lavoro”.

“Purtroppo la tragedia di oggi è l’ultima di una lunga serie” ha detto il segretario Feneal Uil Paolo Toluda tempo stiamo lanciando l’allarme, siamo stanchi di dire sempre le stesse cose che vengono sistematicamente ignorate. Le leggi ci sono ma vanno applicate: è ora di dire basta. Non è più accettabile. Possiamo indignarci ma servono i controlli, le verifiche”. 

 

Condividi