Autore Redazione
mercoledì
9 Agosto 2023
12:32
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Cronaca - Alessandria

Le botteghe storiche di Alessandria in vendita: si cedono le attività Zoccola, Caffè Paulista e Ideal

Le botteghe storiche di Alessandria in vendita: si cedono le attività Zoccola, Caffè Paulista e Ideal

ALESSANDRIA – Non chiuderanno, ma le attività sono in vendita e leggere i loro nomi sul sito Immobiliare.it fa decisamente impressione. Per decenni punti di riferimento per molti alessandrini oggi la storica pasticceria Zoccola (che puntualizza come non ci sia in vista alcuna chiusura), la pizzeria Ideal, il negozio Caffè Paulista compaiono sul sito che si occupa di compravendita anche di attività commerciali e considerata la forza dei loro marchi impressiona vedere che per tutte loro il futuro è da ripensare.

Noi vendiamo perché speriamo di non veder chiudere le nostre attività – spiega Rossana Rolando, titolare di Caffè Paulista in via San Lorenzo, lo storico negozio noto per caffè e dolci di ogni tipo. Però se siamo botteghe storiche vuol dire anche che abbiamo tutte una certa età e desideriamo anche riprendere in mano la nostra vita senza che sia solo lavoro“. L’auspicio quindi è di trovare qualcuno che rilevi l’attività perché ormai le nuove generazioni decidono di fare altro, soprattutto per un mestiere divenuto più difficile e meno gratificante, continua Rossana Rolando. “C’è stato un oggettivo spopolamento del centro, gli abitanti sono diminuiti e con loro si è assottigliata anche la clientela. Poi c’è stato il caro affitti, come si può vedere in corso Roma, con lo svuotamento del cuore cittadino”. “Per superare questo problema prima che divenisse grave – prosegue Rossana Rolando – io proposi di sederci a un tavolo ma non la richiesta non venne presa minimamente in considerazione a differenza di altre città come Bari dove invece il sindaco è intervenuto per impedire la chiusura di un grosso negozio in via Sparano“. A tutto questo, prosegue Rossana Rolando “si sono aggiunti diversi fattori come i colossi del web, gli acquisiti online con generazioni addirittura che non hanno mai messo piede in un negozio fisico“. Se però le botteghe storiche ora finiscono sul mercato il rischio è di impoverire anche il centro e le peculiarità di una città. Un problema che sembra però inevitabile perché “il centro è meno attrattivo, altrove negli anni si è fatto qualcosa per tutelarlo, magari evitando anche il proliferare di attività che non si curano troppo delle vetrine, vendono prodotti a prezzi ridicoli o non si preoccupano del luogo che rappresentano“. Tutto questo alla fine ha spezzato la continuità di un tempo perché “oggi i giovani vogliono fare altro, non vedono prospettive nel commercio, e poi essere titolari di sé stessi vuol dire non avere orari e lavorare nei giorni di feste: non tutti sono disposti a farlo. Non c’è più ricambio generazionale“.

Dare seguito a una vita passata dietro al bancone o nei laboratori senza guardare al calendario è un problema che ormai sembra di difficile soluzione. “Gli anni passano i figli non vogliono continuareaggiunge Giorgio Esposito, titolare della pizzeria Ideal. Noi andiamo avanti sempre a testa alta, non chiudiamo per ora ma dobbiamo andare in pensione anche noi. Mi piacerebbe che questa attività proseguisse seppur con altri, dopo 44 anni di attività“, conclude Esposito.

Il grosso problema però è che “quanto denunciato da 30 anni si sta avverando – spiega Manuela Ulandi, segretaria Confesercenti della provincia di Alessandria. Da tempo abbiamo raccontato in ogni modo l’invadenza della grande distribuzione, il totale predominio dei marchi del web che pagano tasse irrisorie e oggi paghiamo il conto. Fare il commerciante non è più qualcosa di attraente e remunerativo. Ulandi spiega poi che in altri settori, come l’agricoltura, “sono stati previsti abbondanti sostegni e molte tutele e infatti le nuove generazioni hanno continuato o rilanciato diverse attività famigliari, mentre per il commercio tutto questo non è accaduto“.  Il risultato è che ora i centri storici vivono una emorragia inquietante con lo spettro che “prima della fine dell’anno possano registrarsi altre chiusure – ammonisce Rossana Rolando”. Sfogliare gli annunci immobiliari svela la vendita di altri tre esercizi commerciali in corso Roma e minaccia quindi una progressiva spoliazione del salotto cittadino che rischia di non essere più il centro, ma solo un buco.

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