Autore Redazione
giovedì
3 Marzo 2016
06:35
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Cronaca - Italia

Ora l’omicidio stradale è reato

Ora l’omicidio stradale è reato

ALESSANDRIA – Ora l’Italia ha un nuovo reato: è l’omicidio stradale. Il Senato ha approvato con 149 voti il provvedimento che ora rende decisamente più severe le pene per i pirati della strada e introduce anche l’arresto obbligatorio in flagranza per chi guida veicoli sotto l’effetto dell’alcol o degli stupefacenti e produca incidenti mortali. 

Diverse le novità introdotte dall’omicidio stradale. Saranno tre i gradi di gravità in seguito a incidente mortale. Rimane la pena già contemplata oggi, da 2 a 7 anni, nell’ipotesi in cui la morte sia stata provocata violando il codice della strada. La pena sale a 5, per arrivare a 10 anni, nel caso in cui l’omicida abbia viaggiato con tasso di alcol nel sangue superiore a 0,8 grammi per litro o abbia provocato l’incidente per condotte di particolare pericolosità. È il caso di guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio. Rischia ora da 8 a 12 anni di carcere chi uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe.

L’inasprimento delle pene avviene anche in caso di lesioni stradali. Reclusione da un anno e sei mesi a 3 anni per lesioni gravi e da 2 a 4 anni per quelle gravissime, se l’incidente avviene per colpa di manovre pericolose. Si sale a 3-5 anni nelle situazioni in cui chi guida sotto l’effetto di alcool, sopra la soglia dello soglia 0,8 g/l o di droghe, causa lesioni gravi. Per le lesioni gravissime le pene salgono ancora: tra i 4 e i 7 anni.

La situazione peggiora per chi provoca queste situazioni e fugge. Per il pirata della strada scatta infatti l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. A tutto questo si aggiungono le aggravanti nel caso di morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione.

La pena è invece diminuita fino alla metà quando l’incidente non è conseguenza esclusiva dell’azione del colpevole. La patente verrà comunque revocata in caso di condanna o patteggiamento (anche con la condizionale) per omicidio o lesioni stradali.

Ezio Bressan, dell’associazione familiari e vittime della strada della provincia di Alessandria, da anni impegnato nella lotta per il riconoscimento di questo reato ha commentato così la notizia: “la lotta condotta da tutti noi ha finalmente portato un risultato, ricordiamoci che l’Italia è il primo stato che approva una legge così mirata “l”Omicidio Stradale” grazie a tutti, i parlamentari, i comuni cittadini che non vogliono giustizialismo ma giustizia ed hanno collaborato per arrivare a questo successo“.

Positivo anche il commento del senatore Daniele Borioli: “bene ha fatto il Governo a porre la fiducia sul provvedimento che introduce l’omicidio stradale nel codice penale e nel di codice di procedura penale italiani. Senza la fiducia, avremmo rischiato di proseguire un insensato ping-pong tra i due rami del Parlamento, per una legge che è già arrivata alla quinta lettura. Le famiglie delle vittime, che attendono da anni giustizia per i loro cari uccisi o gravemente invalidati dai comportamenti criminali di chi si mette alla guida ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti, non potevano più attendere, e assistere ulteriormente a un ingiustificabile balletto, condotto a colpi di imboscate e voti segreti. Dall’ultimo passaggio alla Camera, quando il testo è stato di nuovo inopinatamente modificato, altri casi gravissimi di incidenti mortali causati dalla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto delle droghe si sono succeduti. Ritardare ancora il varo definitivo della legge sarebbe stato irresponsabile. Bene ha fatto perciò il Governo a entrare direttamente in gioco, con la Ministro Maria Elena Boschi, per chiudere i giochi e dare finalmente al Paese una legge necessaria e attesa. Chiuso questo fondamentale capitolo, si potrà meglio e con più celerità dedicarsi a completare la riforma del codice della strada, da cui dipendono molti altri aspetti decisivi per dare maggiore sicurezza alla circolazione stradale“.

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