Autore Redazione
lunedì
10 Aprile 2017
05:00
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Cronaca - Alessandria

Un Uovo di Pasqua da 180 chili per i bambini di Accumoli  

Il maxi uovo, carico di sorprese per i bambini, arriverà la domenica di Pasqua a a San Benedetto del Tronto dove vive la maggior parte delle famiglie di Accumuli duramente colpite dal terremoto
Un Uovo di Pasqua da 180 chili per i bambini di Accumoli  

CASTELLAZZO BORMIDA Un uovo gigantesco, di due metri di altezza per 180 chili di bontà. Partirà da Castellazzo e farà sorridere i bambini di Accumoli, il paese devastato dal terremoto e alle prese con una ricostruzione lunga e complicata. La consegna avverrà domenica di Pasqua a San Benedetto del Tronto dove la maggioranza delle famiglie vive dopo la devastazione dei mesi scorsi.

L’uovo arriverà a destinazione dopo 610 chilometri e soprattutto dopo un lavoro durato settimane. Una gara di solidarietà spontanea, fatta in sordina e senza clamori, soltanto per dare una mano e portare un po’ di gioia a chi è in difficoltà.

Una dolce storia partita da un’idea del pluri-premiato maestro dell’arte del cioccolato Giacomo Boidi. Il titolare della Giraudi Cioccolato Artigianale voleva infatti regalare una dolce Pasqua ai bambini colpiti dal terremoto e grazie all’aiuto di tanti il suo desiderio si è realizzato.

L’associazione onlus “Un chicco per l’Africa ha raccolto la sfida ed è scesa in campo con tutti i suoi contatti per organizzare il lungo viaggio del maxi uovo di Pasqua. Protagonisti di questa storia sono poi anche le numerose aziende che hanno contribuito a raccogliere le tante sorprese nascoste nell’uovo e destinate ai bambini di Accumoli, l’artista Mario Fallini che ha reso ancora più bello l’uovo decorandolo esternamente con due splendide figure di Pinocchio alte circa un metro e ovviamente tutta la comunità di Castellazzo Bormida che si è unita per aiutare i 745 abitanti del comune in provincia di Rieti.

Un gemellaggio, quello tra il Comune di Castellazzo Bormida e il Comune di Accumoli, che non a caso è stato definito “del cuore” perché di fatto non ha proprio nulla di istituzionale ma è nato dalla casuale scoperta fatta dal sindaco di Castellazzo Bormida, nei giorni immediatamente successivi al sisma, di condividere con il Comune di Accumoli la medesima Santa Patrona, ovvero la Madonna Addolorata.

“Il 30 agosto scorso – ha raccontato Gianfranco Ferraris, sindaco di Castellazzo Bormidaavevamo in programma una conferenza stampa per presentare al pubblico il Settembre Castellazzese, cioè la rassegna di tutte le manifestazioni sportive, culturali e ricreative che si svolgono nel nostro paese in occasione della festa della Santa Patrona. Ma proprio poche ore prima dell’incontro con i giornalisti, ho scoperto che in quegli stessi attimi ad Accumoli stavano portando via dalla loro chiesa, danneggiata dal sisma, la statua della Madonna Addolorata, Santa Patrona anche del loro Comune. Di conseguenza, dopo aver consultato il nostro Parroco, nel corso della conferenza stampa mi è venuto naturale esprimere alcune riflessioni “a voce alta”. Perché noi ci stavamo apprestando a trascorrere un mese di festeggiamenti e di iniziative gioiose, ma in quelle stesse ore c’erano altre comunità che sicuramente non erano dello stesso spirito. Come ad esempio quella di Accumoli, che tra l’altro condivideva con noi la devozione per la medesima Santa Patrona. Quindi ho proposto di devolvere a loro gli incassi delle attività già in programma, ma soprattutto di organizzare nuove iniziative atte alla raccolta di fondi per la Comunità di Accumoli”. E così infatti è stato.

Dopo aver immediatamente instaurato un contatto diretto con Stefano Petrucci, Sindaco di Accumoli, e con la sua comunità, la catena di solidarietà spontanea partita da Castellazzo Bormida non si è più fermata e si è concretizzata in gesti importanti quali ad esempio la donazione da parte della onlus locale “Un Chicco per l’Africa” di una roulotte, servita per alloggiare un allevatore di Accumoli vicino ai suoi animali, e successivamente anche di due container ad uso ufficio, che sono serviti a creare un piccolo aggregato abitativo.

Contemporaneamente, attraverso l’organizzazione di numerose iniziative quali una cena per la raccolta fondi, un torneo di calcio giovanile, un torneo di Burraco e tante altre, l’intera collettività di Castellazzo Bormida si è resa disponibile a partecipare attivamente al solo scopo di raccogliere fondi per Accumoli. Inoltre, molti cittadini – anche dei Comuni limitrofi – sapendo che i fondi raccolti sarebbero stati consegnati direttamente nelle mani dei terremotati, hanno scelto di contribuire con donazioni individuali. Risultato: ad oggi già due volte una delegazione di cittadini di Castellazzo Bormida è scesa ad Accumoli per consegnare di persona le donazioni raccolte.

«A nome dei miei concittadini, e mio personale, voglio esprimere un grazie sincero al Sindaco ed alla comunità di Castellazzo Bormida per questa iniziativa che sicuramente farà piacere a tutti gli abitanti di Accumoli, ma soprattutto ai più piccoli – ha commentato Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli -.  Questa iniziativa, infatti, è un qualcosa di straordinario e gioioso in una Pasqua che purtroppo per Accumoli è straordinaria per ragioni molto più tristi, a causa del terremoto. Inoltre, l’arrivo dell’uovo gigante per i più piccini segue altri incontri con la loro comunità, nei quali da Castellazzo Bormida sono arrivati per noi fondi, attrezzature e mezzi”.

La consegna dell’enorme uovo di cioccolato sarà quindi il terzo viaggio di solidarietà di Castellazzo Bormida.

Ma come è nata l’idea di questa grande sorpresa per i bimbi di Accumoli? Ce lo spiega proprio Giacomo Boidi, titolare della Giraudi ed ideatore del progetto: “Un giorno di fine gennaio pensando ai soggetti pasquali da dedicare ai più piccini, non ho potuto fare a meno di immaginare come sarebbe stata la Pasqua per i bambini di Accumoli, ai quali il terremoto ha fatto tremare la vita. Come potergli donare un attimo di gioia ed un sorriso? Beh con una sfida: realizzare l’uovo più grande che io avessi mai fatto! E quindi, con i miei collaboratori, ho dato inizio a questo progetto: creare un uovo alto 2,20 metri con una circonferenza di 380 centimetri ed un peso di circa 180 chili. Con all’interno tante sorprese da poter rendere felici questi bambini”.

Il gigantesco uovo di cioccolato ora è pronto a lasciare  Castellazzo Bormida per raggiungere i cittadini di Accumoli.

Quando Giacomo Boidi mi ha parlato del suo progetto, ho voluto subito condividere l’iniziativa, in quanto essendo già stato ad Accumoli per portare altri aiuti con il nostro Sindaco, e la mia Associazione “Un Chicco per l’Africa”, conoscevo la triste situazione – ha spiegato Simone Aiachini, presidente dell’onlus castellazzese che sta fornendo tutto il supporto logistico -. Ho visto in lui l’entusiasmo e la volontà di realizzare un uovo o meglio un’opera che solo un grande artista poteva riuscire a realizzare. Così mi sono subito messo in moto alla ricerca, non facile, del furgone con caratteristiche necessarie per il trasporto. Ho contattato Alberto Pelissero della ditta Pelissero, mio cliente ed amico, il quale, apprezzando in pieno l’iniziativa di Giacomo, senza nessuna esitazione mi ha messo a disposizione un suo furgone. Ora dobbiamo solo sperare che tutto vada per il meglio. Ci auguriamo di  portare un po’ di spensieratezza e felicità a tanti bambini e a questo punto non ci resta che partire!”.

 

Hanno contribuito alla realizzazione dell’evento:

. Comune di Castellazzo Bormida (AL),

. Comune di Accumuli (RI),

. Giraudi Cioccolato ArtigianaleSrl,

. Un chicco per l’Africa Onlus,

. Flatusvocis di Mario Fallini,

. Enzo Bruno (fotografo)

. Bussetti e Mazza (supporto per il trasporto dell’uovo),

. Kimono (materiale per il supporto della struttura),

. Medhea (pannelli cartotecnica),

. Arsal (sorprese),

. Alessandria Auto (sorprese),

. Fratelli Aiachini (contributi),

. Pellissero (supporto logistico),

. Giulio Sancristofaro (supporto tecnico),

. Comunità di Castellazzo (contributi e supporto tecnico),

. Circolo Burraco Europa (contributi),

. Paola Molinari e amiche (contributi),

. Famiglia Ivaldi Berruti (contributi).

 

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