Autore Redazione
venerdì
12 Maggio 2017
16:20
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Cronaca - Alessandria

L’ultimo saluto ad Antonino Ninetto “il papà della Polizia”

Si è spento nei giorni scorsi Antonino Ninetto. In Polizia dal 1950 e presidente onorario dell’ANPS sezione di Alessandria, dal 2009 era diventato anche cittadino onorario di Carentino "per le sue doti umane e perché esempio di senso civico"
L’ultimo saluto ad Antonino Ninetto “il papà della Polizia”

ALESSANDRIA – Antonio Ninetto per chi tutti i giorni lavora in Questura era “il papà” della Polizia di Stato. Un uomo che per 91 anni ha avuto la “divisa cucita sulla pelle.

Non c’è alcuna retorica nella frase del Questore, Andrea Valentino, perché l’amore di Antonino Ninetto per la Polizia lui l’ha vissuto fin dal suo primo giorno ad Alessandria. Giornate difficili per Valentino, ha ricordato, che per la prima volta nella sua carriera si trovava a gestire una Questura e in una città che ancora non conosceva. A rompere quella “solitudine” e a spezzare lo “stress”, ogni mattina, c’era Ninetto.

Al volante della sua Panda Rossa arrivava in Questura appena finita la riunione dei funzionari e, sempre puntuale, si faceva trovare allo spaccio della Polizia. Le sue giornate non potevano iniziare senza un caffè con i colleghi poliziotti. Guai, però, ad avvicinarsi alla cassa perché Antonino quel caffè doveva offrirlo a tutti. Ovviamente anche al nuovo Questore appena arrivato in città che, mattina dopo mattina, ha imparato a conoscere il decano della Polizia di Alessandria e apprezzare “la dolcezza della persona”.

Era il 1950 quando Antonino Ninetto, originario di Santo Stefano di Camastra in provincia di Messina, entrò a far parte dell’allora Corpo delle guardie di pubblica sicurezza. Deciso a  servire lo Stato, quando dopo il servizio militare venne congedato dalla Marina perché orfano di padre Ninetto scelse la Polizia. Una seconda famiglia che non ha mai abbandonato, neppure dopo la pensione, diventando dal 1988  Presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, sezione di Alessandria.

Da allora, finché le condizioni di salute gliel’hanno permesso, Antonino ogni mattina è stato Questura per il tradizionale caffè. All’arrivo dei funzionari e del Questore si toglieva il berretto dalla testa e inchinava il capo. Ancora più dolce, negli ultimi anni, “il rito del buongiorno” con il Vice Questore Aggiunto Tiziana Mezzacapo. Per l’attuale Dirigente dell’Ufficio Personale c’era sempre anche un pacchetto di Baci Perugina perché lei era “come una figlia”, come ripeteva sempre anche i suoi veri figli Giuseppe e Alessandro.  Con orgoglio Antonino mostrava  la penna stilo che Tiziana gli aveva regalato per il compleanno e che da allora teneva sempre nel taschino della giacca “sul lato del cuore”. Mai dimenticato un compleanno di Tiziana, Antonino ha raccontato la Dirigente della Questura, non l’ha mai lasciata sola neppure durante la sua difficile convalescenza dopo un intervento. “Mi chiamava tutti i giorni, senza essere mai invadente, solo per sapere come stavo e quando mi salutava mi diceva sempre: grazie per la tua amicizia”.   

I compleanni con i colleghi della Polizia erano  una delle occasioni cui Antonino non ha mai voluto rinunciare. Sulla scrivania del Questore c’è ancora lo scatto della festa per i 90 anni di Ninetto “gli avevamo regalato una coppola Borsalino”. È incorniciato nell’ufficio della Dirigente dell’Ufficio Personale l’abbraccio tra Tiziana Mezzacapo e un sorridente 90enne Ninetto.

Più di tutto, però, Antonino non poteva mancare ad un altro compleanno, quello della Polizia.  La malattia non l’aveva fermato neppure un mese fa. “Piuttosto ci vado strisciando” aveva detto al figlio Giuseppe e con la solita determinazione il 10 aprile era alla Scuola Allievi Agenti di Alessandria.

Il giorno dopo un’altra festa, quella per i suoi 91 anni, compiuti l’8 aprile, e festeggiati come sempre con il buffet in Questura. “Gli avevo consigliato di scegliere tra la festa di compleanno e quella della Polizia per non affaticarsi troppo ma lui mi aveva risposto con piglio deciso: non se ne parla nemmeno” ha ricordato il Questore. “E anche se già molto debole non aveva rinunciato neppure al suo tradizionale discorso” ha aggiunto commossa Tiziana Mezzacapo.

Dai poliziotti di Alessandria Antonino non sapeva stare troppo lontano.  Anche la casa di riposo dove ha trascorso gli ultimi mesi l’aveva scelta proprio perché vicino alla Questura. “Mi diceva che così potevano andare a trovarlo più spesso” ha ricordato Tiziana Mezzacapo. E così hanno sempre fatto i poliziotti e il Questore. E la sua seconda famiglia non è mancata neppure per l’ultimo saluto. Per l’addio al papà della Polizia la Scuola Allievi Agenti ha riempito due pullman e da Torino è arrivato anche il Questore Angelo Sanna, in passato funzionario ad Alessandria e per anni “compagno di caffè” in Questura.

Tra i tanti appartenenti alla Polizia anche il Questore, Tiziana Mezzacapo, in divisa come poi ha scoperto Antonino aveva scritto avrebbe voluto vederla, i Marinai di Alessandria e i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato. A salutare Antonino e a stringersi attorno ai figli Giuseppe e Alessandro e alle nipoti Fiammetta e Irene, anche tanti rappresentati della comunità di Carentino. “Carentinese per matrimonio”  nel 2009 Antonino ne era diventato cittadino onorario “per le sue doti umane e perché esempio di senso civico e appartenenza alle Istituzioni dello Stato”.

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