Autore Redazione
martedì
8 Agosto 2017
05:00
Condividi
Cronaca

Famiglia di Sale senza acqua. La replica della proprietaria di casa

Nella lettera, inviata in redazione da alcuni parenti, la signora di 90 anni respinge le accuse mosse in quello che viene definito “un attacco mediatico”
Famiglia di Sale senza acqua. La replica della proprietaria di casa

AGGIORNAMENTO GIOVEDÌ 10 agosto: È stata riattivata la fornitura dell’acqua nell’alloggio a Sale dove vive in affitto la famiglia marocchina, nei mesi scorsi colpita dal grave lutto della perdita del capofamiglia. Come comunicato in una mail inviata da una parente della signora di Sale, dopo aver ricevuto una lettera in cui il Cisa si è impegnato al rimborso dei costi sostenuti dall’anziana proprietaria per un importo di 600 euro, la donna “ha provveduto al ripristino immediato dell’erogazione dell’acqua alla famiglia.

 

SALE – Dopo la denuncia del Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia sul distacco dell’acqua a una famiglia marocchina affittuaria in un alloggio a Sale è arrivata la replica della proprietaria dell’appartamento.

Nella lettera, inviata in redazione da alcuni parenti, la signora di 90 anni respinge le accuse mosse in quello che viene definito “un attacco mediatico sferrato anche a colpi di volantini che il Presidio avrebbe distribuito “senza l’autorizzazione del Comune” durante la festa patronale di Sale.

Rimasta in un primo momento in silenzio, “fiduciosa” di veder risolta la vicenda “con l’applicazione della legge”, la proprietaria dell’appartamento si è “dovuta arrendere” di fronte “al proliferare” di quelle che nella lettera vengono definite “le esternazioni dei Paladini della Giustizia degli indifesi”. La famiglia marocchina, colpita da un grave lutto per la perdita del papà, l’unico ad avere un lavoro e a sostenere le spese anche della moglie e dei quattro figli, di cui due ancora minorenni, da marzo 2017 ha smesso di pagare l’affitto. Questi mancati pagamenti “€ 300 x 6” si sarebbero però aggiunti a quelli delle bollette dell’acqua arrivate all’indirizzo dell’appartamento di Sale da ottobre 2015.  L’acqua oggetto di contestazione è quella di un’utenza a me intestata, perché quando ho fatto i lavori di ristrutturazione l’Amag non mi ha permesso di avere utenze distinte per ogni alloggio. Per contratto non ho assunto nessun obbligo di rifornire gli inquilini dell’acqua; ciononostante, anticipo io il costo di tutta l’acqua pagando le bollette per ottenere da ciascuno il rimborso dei suoi consumi. Da ottobre 2015 la famiglia non ha più provveduto al pagamento dell’acqua. Come se ciò non bastasse, nell’alloggio ci sono frequentemente ospiti non registrati che usano anche l’acqua che io pago. In conseguenza di ciò sono stata costretta a pagare la loro quota delle bollette per evitare -a causa della loro morosità-, il distacco forzoso, anche della mia fornitura. La mia modesta pensione non mi consente più di far fronte all’elevato consumo del loro nucleo. Da marzo di quest’anno non posso più attingere neppure al canone di locazione. Pertanto, devo usare i settecento euro della mia pensione e pagare per tutti”.

Questa vicenda, si chiarisce nella lettera, ha a che fare “esclusivamente” con ragioni economiche: “le mie, che si confrontano con altre ragioni economiche (quelle dei cinque)”. Respinta con forza “l’accusa di razzismo letta tra le righe”, nella lettera viene ricordato anche il provvedimento di sfratto “non opposto” che dovrà essere eseguito secondo gli accordi raggiunti tra le parti “nonostante un’Autorità intervistata di recente lo abbia definito irragionevole”. Allora secondo costui il Giudice che ha convalidato tutto è senza ragione?”.

La signora ora dice di non farcela più. “Ho una pensione e un’età che non me lo consentono. Nonostante le mie difficoltà economiche, nessuno è mai venuto a darmi una mano, quanto meno rimborsandomi i costi per consumi non miei”. L’aiuto economico dato dal Cisa alla famiglia marocchina, 900 euro, ha permesso di pagare gli affitti arretrati di dicembre 2016 e di gennaio e febbraio di quest’anno. “Nulla di più ad oggi. Il Comune di Sale porta due taniche di acqua ogni giorno. La signora ha rifiutato di essere ospitata nella foresteria del Comune di Sale; ciò dimostra come non ne abbia necessità. Il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia cosa fa? Perché non trova un’occupazione ad almeno una delle tre persone maggiorenni dotate (loro) di piena capacità lavorativa?”.

Tramite il figlio, la proprietaria dell’alloggio di Sale ha già preso contatti con l’Amag per arrivare a una soluzione del problema delle bollette dell’acqua. “Lo sfratto seguirà invece il suo percorso perché io ho diritto di rientrare in possesso del mio appartamento che da fonte di reddito è diventato fonte di guai. Le strumentalizzazioni che qualcuno fa della vicenda dell’acqua sono dirette forse ad un rinvio di uno sfratto che a me provoca grave sofferenza. Rappresento inoltre che l’amarezza della lettura di queste notizie si assomma alla consapevolezza di essere una persona che nella sua vita “non ha mai fatto male ad una mosca”, ma che è stufa di continuare a subire delle angherie. Spero vivamente che queste vicissitudini siano frutto di cattivi consigli che una vedova e quattro figli, nel difficile momento del lutto, hanno scambiato per un aiuto; auspico che venga loro assegnata quanto prima la casa popolare che mi hanno detto, solo di recente, di avere richiesto già da tempo: questo è l’aiuto di cui hanno realmente bisogno e che non dipende da me”.

Condividi