24 Marzo 2016
13:45
Spartiti
Nelle storie di Max (e di altri autori: Paolo Nori, Simone Lenzi, Arturo Bertoldi e Simona Vinci), l’immaginario condiviso del duo scarta di volta in volta verso la letteratura, la politica – o quel che ne resta –, l’autobiografia e, per quanto in forma non convenzionale, perfino la canzone. I brani del disco affrontano vicende intime, personali, austere (appunto) ma non per questo meno collettive. Le scoprirete immersi in un panorama sonoro che accresce l’evocatività e il coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore, che in pochi attimi passa dalla leggerezza alla commozione, dall’ironia del senno di poi all’ingenuità di quanto avrebbe potuto essere e che non sarebbe stato mai. Le chitarre, le batterie campionate e le melodie di Jukka Reverberi, autore di tutte le musiche, sostengono la voce di Max, sempre più a nudo nella consapevolezza che se non è possibile cambiare il mondo si può sempre cercare di fare in modo che il mondo non cambi troppo noi stessi.