22 Ottobre 2018
11:40
Racconti italiani dell’Ottocento e del Novecento – Il Processo di Frine
ALESSANDRIA – Mercoledì 24 ottobre alle 17.30 a Palazzo del Monferrato di Alessandria prende avvio il nuovo ciclo dei Racconti italiani dell’Ottocento e del Novecento, organizzato dall’Università delle Tre Età e dalla Società Alessandrina di Italianistica, con il patrocinio della Città di Alessandria, e aperto alla cittadinanza.
Il favore incontrato dall’iniziativa negli scorsi anni ha indotto a riproporne la formula: in ognuno dei cinque incontri in programma (tutti i mercoledì dal 24 ottobre al 21 novembre) uno studioso qualificato leggerà e commenterà un testo della narrativa breve dei due ultimi secoli, scelto anche tra quelli meno noti o più dimenticati.
La prima conferenza verrà tenuta dalla prof.ssa Maria Angela Braggio, membro della Società Alessandrina di Italianistica e ordinaria di Italiano nei Licei, su un interessante racconto (di cui la relatrice ha curato l’introduzione e il commento per l’editore Majell) Intitolato “Il Processo di Frine” del famoso scrittore e giornalista Edoardo Scarfoglio, amico di D’Annunzio e marito di Matilde Serao, fondatore e direttore di vari giornali tra cui Il Mattino di Napoli.
- Edoardo Scarfoglio (Paganica, AQ 1860 – Napoli 1917), dopo gli studî di lettere a Roma cominciò a pubblicare come giornalista scritti di critica e polemica letteraria, legandosi d’amicizia con Gabriele D’Annunzio e con Matilde Serao, che sposò nel 1885 e con la quale fondò e diresse vari giornali, tra cui Il Mattino di Napoli. Le novelle de Il processo di Frine (1884), ambientate in un Abruzzo selvaggio e ‘primitivo’, gli diedero fama di scrittore robusto e vigoroso. Di queste ‘novelle realiste all’ultimo sangue’ quella che dà il titolo alla raccolta è la più riuscita: racconto a tinte forti e di popolaresca sensualità, narra del processo contro una donna bellissima, Mariantonia Desiderj, accusata di omicidio: processo che richiama quello intentato per empietà nell’Atene del IV sec. a.C. contro la splendida cortigiana Frine, difesa dal famoso oratore Iperide, il quale “vedendo che le parole in difesa della sua cliente non ottenevano alcun successo, denudò il corpo di Frine e ne mostrò la grazia, ottenendo così l’assoluzione” (M. A. Braggio, Il processo di Frine, Majell editore, 1996, introduzione, p. 29).