Autore Redazione
lunedì
17 Dicembre 2018
12:17
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A cosa serve l’economia? Dalla teoria alla spending rewiew

A cosa serve l’economia? Dalla teoria alla spending rewiew

ALESSANDRIA – All’ACSAL questo giovedì alle 21 si parlerà di economia e conti pubblici con Carlo Cottarelli, che è stato direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale e commissario per la revisione della spesa pubblica in Italia e risulta attualmente direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani. Parteciperanno all’incontro anche Francesco Guala, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università di Milano e Salvatore Rizzello, docente di Economia Politica e Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale.

A cosa serve l’economia? A quale livello di scientificità può ambire? Dopo la crisi del 2008, gli economisti sono stati messi fortemente in discussione, ma nei momenti di emergenza come quello che stiamo vivendo, è soprattutto a loro che ci si rivolge per trovare soluzioni concrete. Tra approccio teorico e proposte pratiche, l’Associazione Cultura e Sviluppo propone nel prossimo incontro dei Giovedì culturali una riflessione a più voci, ospitando tre professori di economia – Carlo Cottarelli, Salvatore Rizzello e Francesco Guala – che si confronteranno dapprima sulla situazione economica globale, e discuteranno poi, con uno sguardo rivolto al nostro Paese,  il volume “I sette peccati capitali dell’economia italiana”.

L’economia in Italia è cresciuta poco negli ultimi vent’anni, ha accelerato un po’ nel 2017, ma è stato così anche per molti altri Paesi. Perché non riesce a recuperare? Secondo l’economista Carlo Cottarelli, autore del testo, esistono alcuni ostacoli molto ingombranti. Sono appunto sette i “peccati capitali” che bloccano il nostro Paese: l’evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario tra Nord e Sud, la difficoltà a convivere con l’euro. Quali sono le cause di questi peccati? Davvero commettiamo più errori degli altri paesi? Ma, soprattutto, ci sono segnali di miglioramento e speranza per il futuro?

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