Autore Redazione
lunedì
17 Settembre 2018
17:09
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Food - Alessandria - Piemonte

Centrale del latte di Alessandria e Asti: latte piemontese dalla stalla al consumatore

Alla scoperta della filiera che da oltre 60 anni produce e vende latte di qualità nel nord-ovest del Paese
Centrale del latte di Alessandria e Asti: latte piemontese dalla stalla al consumatore

ALESSANDRIA – Tutti i giorni, nel cuore della notte, da più di 13 cascine piemontesi il latte appena munto e raffreddato viene messo in cisterne e portato alla Centrale. È da qui che ha inizio il lungo viaggio che porterà i prodotti della Centrale del latte di Alessandria e Asti fino alle nostre tavole.

Nata nel 1931 come cooperativa formata da una decina di allevatori, la prima sede ad Alessandria è in via Borsalino (ex ghiacciaia) dove il latte viene pastorizzato, imbottigliato e venduto solo in città. È nel 1953 che i fondatori decidono di spostare la sede dove è ancora oggi, in viale Massobrio.

Centrale del latte di Alessandria e Asti

La Centrale diventa società per azioni a capitale misto. Dall’acquisizione della Centrale comunale di Asti sono ormai passati diversi anni: oggi la filiera distribuisce latte nella provincia di Pavia, in Versilia, a Savona e produce anche con altre etichette.

La Centrale del latte di Alessandria non si occupa solo di produzione del latte o della panna: un occhio di riguardo va anche all’imballaggio, le etichette, l’attenzione, sin dalla mungitura, alla qualità del latte.

Il latte ancora crudo arriva alla Centrale alle 4 del mattino. Lì viene pastorizzato a temperature bassissime, intorno ai 75°, per non sterilizzarlo ma eliminare i patogeni e renderlo più sicuro. Dopo diversi controlli il latte viene omogeneizzato e, in meno di 48 ore dalla mungitura, il latte fresco intero è pronto per essere distribuito. Il latte parzialmente scremato e magro viene invece lavorato in una grande centrifuga, per separare tutta o in parte la materia grassa del latte.

Alla Centrale del latte di Alessandria vengono prodotti anche due tipi di panna: la panna da montare per le pasticcerie e la panna fresca da supermercato.

La produzione in eccesso del latte viene ceduta alle aziende che lavorano il latte per farne burro, formaggi, yogurt e dessert come i budini.

Non si pensa solo alla qualità del prodotto: oggi viene data sempre più importanza anche alla sicurezza alimentare del prodotto, al rispetto della natura e dell’ambiente, alla promozione di attività per una corretta educazione alimentare.

Le bottiglie e le etichette vengono prodotte in loco per risparmiare ed evitare di comprare bottiglie finite da altre aziende. Un robot si occupa della creazione delle bottiglie in plastica a partire da un semilavorato che arriva da uno stabilimento a 20 km dalla Centrale. Un modo per risparmiare dato dalla tecnologia, sempre più presente anche in queste piccole realtà.

Centrale del latte di Alessandria e Asti - le bottiglieLa Centrale del latte di Alessandria e Asti organizza inoltre visite guidate in stabilimento ed esperienze formative per giovani che si affacciano al mondo del lavoro, in un’ottica di trasparenza e vicinanza, per rendere più informati e consapevoli i consumatori nelle scelte alimentari di ogni giorno.

Sabato 8 settembre 2018 la Centrale ha aperto le porte ai visitatori, per far conoscere a grandi e piccini i processi di lavorazione del latte, ma anche per combattere le fake news nel campo dell’alimentazione. Durante l’open day è stata presentata la campagna di informazione sul benessere alimentare “Il mondo del latte: lo sapevi che?” per sensibilizzare i consumatori sulla ricchezza nutrizionale e salutistica di questo importante alimento.

Maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito della Centrale del Latte di Alessandria e Asti.

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