28 Dicembre 2017
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Orzaiolo e calazio: quali differenze?
OBIETTIVO SALUTE – Un fastidio nell’occhio: a chi non è mai capitato di provare la palpebra gonfia o pesante? Si tratta di disturbi comuni, che colpiscono le palpebre e spesso vengono confusi tra loro: il calazio e l’orzaiolo.
In realtà, si tratta di patologie che hanno cause diverse: l’orzaiolo è l’infiammazione di una o più ghiandole sebacee poste alla base delle ciglia, si presenta spesso nei bambini e può essere la complicazione di una blefarite (ossia l’infiammazione del margine della palpebra).
L’orzaiolo, invece, è una cisti che si localizza nella palpebra, ma deriva dall’infiammazione cronica della ghiandola che serve a produrre la componente “grassa” delle lacrime. Di solito l’orzaiolo non dà sintomi e si manifesta come una piccola cisti bianca sul bordo esterno della palpebra. Si apre spontaneamente scomparendo da solo e lasciando solo materiale purulento. Per favorire la soluzione dell’infezione, l’oculista indica l’utilizzo di antibiotici, mentre nei rari casi in cui si cronicizza occorre asportarlo chirurgicamente.
Il calazio in genere non causa dolore e porta la palpebra a gonfiarsi gradualmente: la sua formazione può anche dipendere da disturbi alimentari, da patologie del tratto intestinale e dall’ansia. Viene trattato con colliri cortisonici, che sgonfiano il dotto escretore della ghiandola occlusa e favoriscono la fuorisucita spontanea del materiale contenuto nel calazio. Anche gli impacchi caldo-umidi favoriscono l’apertura dei dotti occlusi.
In entrambi i casi, è sempre meglio evitare di toccarsi gli occhi e di lavarsi molto bene le mani. Evitare anche di truccarsi e di usare lenti a contatto per evitare microtraumi. Non premere, schiacciare o pungere gli orzaioli e i calazi.