10 Dicembre 2023
13:19
Il monito del Presidente della Comunità Ebraica Casalese contro “l’ignoranza di superficie” che alimenta l’antisemitismo
CASALE MONFERRATO – “Ignoranza”. È questa la parola che Elio Carmi ripete più spesso riflettendo sul gesto di chi ha segnato le case di una anziana coppia di Bosio di origine ebraica con la stella di David. Il presidente della Comunità Ebraica Casalese è ferito e amareggiato. Proprio questa domenica la Comunità Ebraica Casalese è impegnata nel quarto giorno delle celebrazioni di Chanukkah, una delle ricorrenze più importanti per la comunità ebraica in cui si festeggia “la vita che continua” e si lancia un messaggio di speranza, pace e amicizia che stringe in un abbraccio anche gli appartenenti ad altre fedi religiose: cristiani, ortodossi, musulmani, avventisti e buddisti.
La sensazione di Elio Carmi è che chi ha tracciato le stelle di David a Bosio non ne conosca e non ne comprenda il reale significato ma, in ogni caso, “l’ignoranza non giustifica e non va tollerata” chiarisce fermo Elio Carmi.
Il popolo ebraico è “il popolo eletto” ma da migliaia di anni è perseguitato “dal pregiudizio” e “dall’ indifferenza”, ha evidenziato il Presidente della Comunità Ebraica Casalese: “Nel mondo ci sono 2,2 miliardi di cristiani e 1,6 miliardi di persone di fede islamica. Gli ebrei sono 14 milioni. Rispetto al resto del mondo noi siamo zero. Anzi, rappresentiamo lo 0,2% ma siamo sempre sotto accusa e tacciati di avere risorse economiche, politiche, e poteri, che in realtà non esistono”.
Il “pregiudizio” agli occhi di Elio Carmi è evidente anche leggendo le notizie sul conflitto che sta insanguinando il Medio Oriente: “Il racconto che viene fatto è che siamo noi che uccidiamo, non Hamas che tortura, stupra e chiede il sangue e manda avanti anche donne e bambini palestinesi”. Per Elio Carmi è “profondamente sbagliato” schierarsi senza studiare e approfondire la storia: “Io credo che chi ha fatto le stelle di David a Bosio non abbia studiato o approfondito nulla. Credo abbia pensato: C’è una guerra, gli ebrei non mi piacciono e allora segno le loro case”.
Per Elio Carmi questi comportamenti, però, non vanno fatti passare nell’indifferenza: “Il rischio è che anche altri imitino”. Il popolo ebreo è “abituato” a subire “ciclicamente” attacchi e sfregi alla Memoria ma Elio Carmi non si aspettava che oggi potesse nascere e crescere “un antisemitismo basato su una ignoranza di superficie”: “Le stelle di David fatte a Bosio sono frutto di mancanza di educazione civica e storica. L’inciviltà di oggi non è diversa da quella del passato ma quello che oggi è diverso è che abbiamo letteralmente in mano gli strumenti che possono dare a tutti l’accesso alle informazioni per studiare, approfondire e valutare con coscienza”.
Le persone per Elio Carmi preferiscono, però, “non farsi domande”, neppure chiedersi se sia il caso “di stare semplicemente zitti”. La saggezza popolare di “mordersi la lingua prima di parlare” o di “contare fino a 10” oggi, per il Presidente della Comunità Ebraica di Casale, “non esiste più”: “C’è una fortissima superficialità e temo che passata l’onda dell’indignazione ci si dimenticherà anche delle stelle di David sulle case della famiglia ebrea di Bosio. Questi gesti, però, non devono passare nell’indifferenza. Bisogna prendere posizione ma non è la comunità ebraica a doverlo fare. Deve farlo tutta la società civile”. In questo mondo moderno dove le notizie scorrono veloci su internet e suoi social, però, si preferisce fare una “lunga catena di like” a post che banalizzano, riducono o distorcono la storia e che per il presidente della Comunità Ebraica Casalese lasciano solo “il segno quantitativo dell’ignoranza e della superficialità”.