Autore Redazione
mercoledì
27 Dicembre 2023
13:35
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Cronaca - Provincia Alessandria

Temperature elevate “mandano in tilt” le colture. Coldiretti: “Preoccupano le conseguenze di una finta primavera”

Temperature elevate “mandano in tilt” le colture. Coldiretti: “Preoccupano le conseguenze di una finta primavera”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Le temperature elevate che stanno caratterizzando anche l’inizio dell’inverno, con il record di caldo nella nostra regione registrato per il mese di dicembre dalle centraline di Arpa Piemonte lo scorso sabato 23 dicembre, preoccupano Coldiretti. I cambiamenti meteo stanno “mandando in tilt le colture”, ha sottolineato l’associazione agricola che teme le conseguenze di una possibile “finta primavera”.

Con oltre il 99% di probabilità il 2023 si classificherà come l’anno più caldo mai registrato nel Pianeta dopo che la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani è risultata addirittura superiore di 1,15 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, nei primi undici mesi dell’anno” ha spiegato Coldiretti analizzando le previsioni della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che registra le temperature mondiali dal 1850.

Una tendenza al surriscaldamento confermata anche a livello territoriale dove sono stati raggiunti sino a più dieci gradi per la media stagionale di dicembre” aggiunge l’associazione agricola.

Il caldo anomalo di inizio inverno sconvolge la natura e rischia addirittura di far ripartire le fioriture con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile forte abbassamento delle temperature e la perdita dei raccolti.

A preoccupare – ha spiegato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Biancoè anche il rischio siccità. Non devono essere sottovalutati i primi sintomi di stress idrico che stanno emergendo: la scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica fanno scattare un campanello d’allarme. Senza dimenticare che se non arriva il freddo le popolazioni di insetti che causano danni alle colture potrebbero sopravvivere e svernare per attaccare i raccolti nella prossima primavera”.

Per Coldiretti è dunque destinata a cambiare la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli che si concentra in Italia nell’ultimo decennio e comprende, nell’ordine, il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

Il risultato – ha precisato Coldiretti – è il crollo dei raccolti nazionali che mette a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 20% per il vino al 30% per le pesche e nettarine ma anche la produzione dell’olio extravergine nazionale è stimata in circa 290mila tonnellate, ben al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, superano i 6 miliardi a causa dei cambiamenti climatici”.

Una finta primavera che inganna le coltivazioni favorendo un risveglio che le rende particolarmente vulnerabili: un eventuale prossimo arrivo del gelo porterebbe danni incalcolabili – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco – Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana“.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli, una nuova sfida per le imprese agricole che devono rapportarsi sempre di più con le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio: “Un obiettivo che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare l’innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm” conclude Coldiretti.

(in copertina foto di Anthony Ievlev sul sito Unplash)

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