11 Gennaio 2024
21:50
Ex Ilva, Mittal verso l’addio. Governo: “Obiettivo continuità produttiva”. Sindacati: “Occupazione sia tutelata”
ITALIA – “Il primo obiettivo è la continuità produttiva dell’azienda“. Queste le parole del Governo rispetto alla vicenda dell’Ex Ilva, riferito dalla delegazione di Palazzo Chigi ai sindacati nell’incontro di questo giovedì a Roma. Una vicenda che tocca anche la provincia di Alessandria, vista la presenza dell’importante sito siderurgico a Novi Ligure. “Si sta lavorando in modo serrato per definire il confronto con ArcelorMittal e procedere alacremente per individuare il percorso sul futuro dello stabilimento all’interno di un quadro chiaro e definito” hanno aggiunto da Palazzo Chigi.
Le parti si rivedranno il prossimo 18 gennaio, con un tavolo al Ministero del Lavoro per tutelare l’occupazione. Il Governo avrebbe rassicurato le parti sociali rispetto al futuro del colosso siderurgico. I tecnici di Invitalia e Mittal starebbero lavorando su un divorzio “consensuale” per ridurre i rischi di un contenzioso. In parallelo, come già riferito, si punta alla continuità aziendale attraverso la disponibilità a versare quelle risorse “necessarie al rilancio delle attività delle acciaierie”.
“Finalmente il Governo ha deciso di non tornare indietro e di procedere sulla strada di assumere la gestione dell’azienda. Questo è il punto su cui con i lavoratori abbiamo insistito per salvaguardare il futuro occupazionale dell’azienda e l’ambiente. Oggi il Governo ha risposto anche alla nostra richiesta di mettere in sicurezza anche da un punto di vista della salute” ha detto Michele De Palma della Fiom Cgil “è dura ed è complicato, siamo ad un passo dal fatto che il Governo si assuma le proprie responsabilità e che lo faccia anche ArcelorMittal, non volendo più investire. Ora però si apre un nuovo tema, la garanzia per il futuro dell’occupazione di tutti i lavoratori. A pagare il prezzo delle scelte sbagliate dei manager non possono essere i lavoratori”.
“Siamo di fonte a una situazione ancora difficile e incerta“ le parole di Roberto Benaglia della Fim Cisl “abbiamo capito che Acciaierie d’Italia è un mondo finito che non può garantire il futuro di Taranto ma che bisogna anche costruire un mondo nuovo. Noi siamo pronti a giocare questa partita se il Governo non solo manterrà fede agli impegni presi ma soprattutto ci risponderà su come si farà una società nuova, con amministratori capaci tutelando soprattutto l’occupazione. Siamo pronti a ripartire e ad accettare una sfida molto difficile, il dialogo continua per ottenere risultati che non sono ancora garantiti ma che vogliamo cominciare a costruire. I tecnici lavoreranno fino a mercoledì 17 gennaio, ultimo giorno utile per trovare una soluzione consensuale e in ogni caso, l’Esecutivo avrebbe garantito che mercoledì prenderà le decisioni finali”.
“Ora è il momento del coraggio, della responsabilità, delle scelte nette e definitive, di passare dalle parole ai fatti. Abbiamo già perso troppo tempo: gli stabilimenti sono al collasso, la produzione è al minimo storico, ci sono migliaia di lavoratori in cassa integrazione e un sistema degli appalti allo stremo” ha concluso Rocco Palombella di Uil Uilm “l’unica cosa certa ora è che indietro non si torna. Da giovedì prossimo vogliamo un’Ilva libera da ArcelorMittal, perché siamo di fronte a un socio privato che non ha rispettato gli impegni previsti dagli accordi e che non vuole più investire sul futuro degli stabilimenti. Il Governo ci ha assicurato che ci sarà la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori, anche quelli dell’indotto. Se si ha davvero a cuore il bene dei lavoratori e del Paese ora è il momento delle scelte radicali per uscire da questa situazione drammatica. Questo è il momento di far vedere che uno Stato come l’Italia non può essere ostaggio di una multinazionale”.