Autore Redazione
venerdì
26 Gennaio 2024
14:47
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Cronaca - Alessandria

Perseguita la compagna da quando è incinta: Carabinieri scoprono i maltrattamenti e la salvano

Perseguita la compagna da quando è incinta: Carabinieri scoprono i maltrattamenti e la salvano

ALESSANDRIA – L’incubo di una donna è finito. Da oltre un anno era stata sottoposta alle angherie fisiche e piscologiche del compagno, a partire dall’inizio della gravidanza, nel periodo più delicato della sua vita. Tutto è partito da un acceso litigio avvenuto il 15 gennaio 2024 che ha allarmato i vicini, tanto da chiamare il 112.

Dopo aver individuato l’appartamento da cui provenivano le urla i Carabinieri entrano nell’alloggio e si trovano davanti l’uomo, furioso, intenzionato a mandare via di casa la donna che, in lacrime, mostra la mano insanguinata, ferita con un coltello da cucina dal compagno. I militari cercano di riportare la calma mentre nella stanza vicina c’è anche il figlio, nato da poco, che piange a dirotto.

Immediatamente donna e bambino vengono accompagnati in Caserma, in un luogo sicuro, dove sono accolti da personale specializzato nella “stanza per le audizioni protette“, realizzata nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé” dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con Soroptimist International d’Italia. A quel punto, in quell’ambito, la giovane madre trova la serenità per aprirsi e raccontare tutto e così svela i continui maltrattamenti fisici e psicologici subiti da parte del compagno da oltre un anno. Alla fine trova il coraggio di denunciare tutto

Nei confronti dell’uomo quindi scattano le manette per maltrattamenti e lesioni personali. In base agli accertamenti i militari appurano anche che l’autore dei maltrattamenti era stato già denunciato per lo stesso reato a novembre, ma in quella occasione si era sottratto all’arresto fuggendo prima dell’arrivo dei Carabinieri per poi divenire irreperibile.

Dopo una notte in carcere, il G.I.P. del Tribunale di Alessandria ha emesso a suo carico la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla convivente e al neonato, allontanandolo dalla casa di famiglia e disponendo l’applicazione del braccialetto elettronico. Il tempestivo intervento dei Carabinieri, grazie alla chiamata al 112, ha permesso di evitare più gravi conseguenze e ha consentito di mettere in sicurezza la giovane madre e il proprio bambino, assicurando alla giustizia il compagno violento.

(Foto di repertorio)

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