8 Marzo 2024
18:17
Deposito scorie nucleari: appello di un gruppo di cittadini per dire con forza “no” all’autocandidatura di Trino
TRINO – È firmato dal docente di scuola superiore Ferruccio Battaglia, da Ramona Bruno, responsabile dell’accoglienza in un’azienda, dal geologo Alfredo Frixa, dalla studentessa di Giurisprudenza Amel Khadir, dal coordinatore dell’Associazione Slow Food del Monferrato Casalese Alessandro Lajolo e dall’assistete sociale Anna Maria Villata l’appello rivolto alle amministrazione locali di tutti i territori interessati per deliberare con forza la propria contrarietà all’autocandidatura di Trino a ospitare il Deposito Nazionale di scorie radioattive.
Il deposito, scrivono i firmatari dell’appello, è “indispensabile al fine di mettere in sicurezza territori che ospitano temporaneamente scorie nucleari che rappresentano un rischio per la salute dei cittadini”. Per il gruppo di cittadini il percorso intrapreso più di un decennio fa da Sogin e Isin (Ispra) rappresenta “un passo avanti nella ricerca di un sito idoneo per ospitare tali scorie per il metodo adottato e per il seppur timido aspetto partecipativo e democratico”.
“La CNAI (carta nazionale dei siti idonei) – si legge ancora – rappresenta “un punto di arrivo importante” perchè è frutto “dell’applicazione su tutto il territorio nazionale di criteri che, seppur criticabili“ per i firmatari dell’appello “hanno comunque il pregio di essere trasparenti”.
“Riteniamo che tra i cinquantun siti indicati dalla CNAI vada trovato quello più idoneo, o comunque il meno inidoneo in base alla maggior aderenza ai criteri previsti per la maggior sicurezza ambientale. Proprio per le ragioni citate riteniamo profondamente sbagliata e fuorviante l’autocandidatura di Trino avanzata dal primo cittadino di quella cittadina”.
Trino, hanno sottolineato i firmatari dell’appello, non rispetta i parametri che Sogin e Isin hanno indicato per l’individuazione del sito: “Per questo motivo Trino non era nella CNAPI (carta dei siti potenzialmente idonei) e, ovviamente, non la troviamo nemmeno nella CNAI sia per la presenza di falde acquifere superficiali, sia perché in mezzo alle risaie che costituiscono l’asse portante dell’economia di quel territorio e di tutto il Vercellese, sia per gli aspetti geologici di quel territorio.
Sul sito depositonazionale.it si legge: “Il 13 dicembre 2023 il MASE ha pubblicato sul proprio sito web l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), aprendo una fase di invio di autocandidature ad ospitare l’opera da parte degli Enti locali di tutto il territorio italiano. Le autocandidature dovranno essere presentate entro e non oltre il 12 marzo 2024. Per le aree non comprese nell’elenco, si procede, in caso di autocandidatura, a una rivalutazione ai fini della loro idoneità.” Per noi il sito di Trino non è rivalutabile, esso non è idoneo in base ai “criteri elaborati dall’ente di controllo ISPRA (oggi ISIN) nella Guida Tecnica n. 29, in linea con gli standard della IAEA (International Atomic Energy Agency), [che] rappresentano un insieme di requisiti fondamentali e di elementi di valutazione per arrivare, con un livello di dettaglio progressivo, all’individuazione delle aree potenzialmente idonee a ospitare il Deposito Nazionale.” (dal sito depositonazionale.it)
Riteniamo che l’atto con cui il Comune di Trino ha presentato la propria candidatura e, prima ancora, la decisione del Governo di stabilire con decreto legge la possibilità per un Comune di autocandidarsi anche se non idoneo, siano provvedimenti che rischiano di inficiare il lungo iter seguito per individuare il sito per il deposito nazionale, ritardandone così la sua realizzazione.
Chiediamo che le amministrazioni locali di tutto il territorio interessato deliberino la propria contrarietà all’autocandidatura di Trino e chiedano formalmente al Sindaco Pane di ritirare l’atto votato dalla sua Giunta. Auspichiamo che, anche sulla base del nostro Appello, si intensifichi la mobilitazione attiva di Cittadini, Associazioni, Enti, Partiti ed Istituzioni a Casale Monferrato e nel territorio volta a scongiurare un danno irreparabile ed irreversibile per le nostre Comunità”.