13 Marzo 2024
05:48
Piemonte quarta regione esportatrice in Italia
PIEMONTE – Il Piemonte si è confermato anche nel 2023 la quarta regione esportatrice con una quota del 10,4% delle esportazioni complessive nazionali, un risultato di un punto superiore rispetto al 2022 (9,4%). La regione piemontese si è anche caratterizzata per essere tra le realtà più dinamiche collocandosi, in termini di espansione delle vendite oltre confine al quinto posto, subito dopo Campania (+28,9%), Molise (+21,1%), Calabria (+20,9%) e Abruzzo (+13,6%) soprattutto con una performance nettamente migliore rispetto a quella delle principali regioni esportatrici italiane.
Nel 2023 il valore delle esportazioni piemontesi infatti si è attestato sui 64,9 miliardi di euro, registrando una crescita del 9,1% rispetto al 2022.
Tra le principali regioni esportatrici nel 2023 il Piemonte ha segnato il risultato migliore. La Lombardia ha evidenziato una debole crescita delle esportazioni (+0,6%), confermandosi però la prima regione per export a livello nazionale con una quota pari a 26,1%. Al secondo posto per incidenza sul totale italiano (13,6%) si colloca l’Emilia Romagna che ha mostrato un incremento dell’export del 1,1%. Terzo per peso (13,1%) il Veneto, invece, ha registrato un lievissimo calo (-0,3%) delle vendite oltre confine.
Grazie all’incremento evidenziato, il Piemonte si è confermato anche nel 2023 la quarta regione esportatrice con una quota del 10,4% delle esportazioni complessive nazionali, dato un punto superiore rispetto al 2022 (9,4%).
I mezzi di trasporto si confermano il primo settore per l’export regionale, con una quota pari al 25,3% e registrano una crescita del 24,9% rispetto al 2022. Al secondo posto per vendite oltre confine si colloca il comparto meccanico: la variazione registrata si attesta al +7,0% sul 2022. L’alimentare, con oltre 8 miliardi di merci esportate nel 2023, occupa la terza posizione, evidenziando un incremento del 3,7% delle esportazioni. La chimica segna una sostanziale stabilità -0,3% e i metalli evidenziano una significativa flessione delle vendite all’estero (-12,6%). Il comparto tessile (+12,7%) realizza un aumento superiore a quello medio regionale, mentre la gomma/plastica registra un +7,3%.
Concentrando l’attenzione sul comparto dei mezzi di trasporto emerge come l’incremento evidenziato nel 2023 rispetto al 2022 sia stato particolarmente intenso per le automobili (+38,5%), i prodotti dell’aerospazio (+37,0%) e la nautica (+89,2%); crescite di intensità minore appartengo alla componentistica autoveicolare (+7,2%) e al ferro tranviario (+4,1%).
Analizzando le destinazioni delle vendite piemontesi all’estero, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti – anche nel 2023 – l’Ue 27, verso cui è diretto 58,3% dell’export regionale, contro il 41,7% destinato ai mercati extra-Ue 27.
La performance dell’export piemontese verso i mercati comunitari è risultata particolarmente positiva (+12,4%) ed è stata frutto di crescite registrate verso tutti i principali Paesi.
La Francia, primo mercato per le esportazioni piemontesi con una quota del 15,1%, registra una crescita del 15,2%. Molto positiva anche la performance evidenziata verso il mercato tedesco, che pesa il 14% sulle esportazioni regionali e segna una crescita 2023/2022 del 9,3%. Il terzo mercato comunitario si conferma quello spagnolo con una quota del 5,6% ed un aumento degli acquisti di merci piemontesi del 17,2%.
Tra i principali mercati Ue 27, incrementi a doppia cifra caratterizzano anche l’export verso la Polonia (+21,3%), il Belgio (+12,4%), la Romania (+12,8%) e l’Irlanda (+22,6%).
Le vendite piemontesi dirette ai Paesi extra-Ue 27 hanno mostrato, nel corso del 2023, un trend lievemente inferiore rispetto a quello medio complessivo, registrando un aumento del 4,8% rispetto all’anno precedente.
Su questo risultato hanno influito positivamente le dinamiche evidenziate verso il mercato statunitense (+7,0%), primo mercato extra-Ue con una quota dell’8,7%, quello britannico (+1,7%) e il Kuwait (+44,7%), mentre hanno inciso negativamente i risultati verso il mercato svizzero, che ha segnato un calo del 22,2%, quello cinese (-11,9%) e quello turco (-1,2%).