Autore Redazione
mercoledì
13 Marzo 2024
05:00
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Un’impresa da raccontare - Provincia Alessandria

Come i pagamenti contactless aumentano le vendite

Come i pagamenti contactless aumentano le vendite

ITALIA – I pagamenti tramite POS si stanno diffondendo sempre di più in Italia. Un fenomeno in costante ascesa, non solo perché in diversi casi predisporre in negozio questo dispositivo risulta obbligatorio ma anche per via del fatto che il cliente potrebbe non avere con sé dei contanti nel portafoglio: il rischio è quindi di non concludere la vendita.

Il POS è stato introdotto negli Stati Uniti nel 1973 ma è soltanto negli anni Ottanta che ha iniziato ad affermarsi in maniera capillare, diventando di uso comune. Un’abitudine che ha come contesto quello delle nuove tecnologie telematiche e nello specifico dei pagamenti digitali.

Il funzionamento è semplice e prevede l’inserimento oppure il semplice appoggio della carta di pagamento, a cui segue l’inoltro di una richiesta di debito alla società a cui si appoggia il conto.

Nel momento in cui la banca concede l’autorizzazione al pagamento, il POS dà conferma che il trasferimento di denaro è stato effettuato. La ricevuta può essere emessa in maniera cartacea oppure recapitata via sms o mail.

Il dispositivo è a oggi disponibile secondo diverse tipologie e tra queste una delle più interessanti è il pos portatile o pos mobile. Di dimensioni contenute, è collegato a un’applicazione installata all’interno di uno smartphone o di un tablet, predisposta per l’accettazione di pagamenti tramite la lettura di carte tradizionali.

Se fino a non molto tempo fa si rivelava necessario inserire la carta all’interno dell’apparecchio o strusciarla oggi non è più necessario, basta un semplice contatto: si parla perciò di modalità contactless. Una soluzione più immediata e veloce, che permette di ottenere diversi benefici e persino di aumentare le vendite. In questo articolo vediamo perché.

Pagamenti contactless: come funzionano

Partiamo con l’analizzare che cosa sono i pagamenti contactless o senza contatto. Si tratta di transazioni che vengono effettuate senza che vi sia un contatto diretto tra il POS e le carte: quest’ultime vanno infatti unicamente avvicinate.

È necessario che le schede presentino in dotazione una tecnologia RFID, acronimo di Identificazione a Radio Frequenza. Si possono persino adoperare gli smartphone o degli smartwatch, che però dovranno avere come supporto la tecnologia NFC o Near Field Communication. Ecco come funzionano i pagamenti senza contatto più nel dettaglio:

Avvicinare la carta/lo smartphone al POS mobile.

Il sistema del dispositivo si attiva e avvia la procedura per la transazione.

Per gli acquisti superiori ai 50 euro il cliente dovrà inserire il PIN.

Il pagamento avviene in totale sicurezza, questo perché viene tutelata la segretezza dei dati personali della carta. L’importante è non fornire il PIN ad altre persone, prestando attenzione che non vedano la digitazione.

La banca una volta avvenuta la transazione dovrebbe inviare una notifica tramite mail/sms: un modo per monitorare l’andamento del conto e assicurarsi al 100% che non vi siano attività sospette.

La crescita dei pagamenti senza contatto in Italia

I pagamenti senza contatto stanno registrando una crescita costante nel Belpaese. Lo confermano diverse statistiche, a fronte di un utilizzo che riguarda il 78,1% della totalità delle transazione telematiche (anno 2022, fonte: Osservatorio Pagamenti Contactless 2023).

Entra più nel dettaglio l’Osservatorio del Politecnico di Milano, secondo il quale nel 2023 rappresentano il 70% dei pagamenti digitali in presenza per quanto concerne quelle effettuate con le sole carte fisiche.

La percentuale tocca l’80% quando vengono incluse le transazioni con smartphone e wearable (dispositivi indossabili che si avvalgono sempre di tecnologia NFC, come gli smartwatch).

Questi dati sono frutto del trend positivo della pandemia, dove la modalità contactless ha permesso un maggiore rispetto del distanziamento sociale.

Una tendenza che non è venuta meno per l’intrinseca praticità di questo tipo di soluzioni, che consentono di pagare con maggiore velocità, snellendo l’attesa alla cassa: qualcosa che fa sempre piacere al cliente e che permette all’esercente di ottimizzare le operazioni relative alla vendita.

Inoltre, dal 1 gennaio 2021 la soglia dei pagamenti contactless senza PIN è stata portata da 25 euro a 50 euro: una misura che si è rivelata particolarmente apprezzata e persino trainante.

I settori in cui sono più diffusi i pagamenti contactless

Ci sono settori in cui più di altri risultano diffusi i pagamenti senza contatto. Si tratta in primo luogo degli esercenti legati alla ristorazione e alla vendita al dettaglio. Le percentuali più alte riguardano bar e club, dove toccano l’84,6% delle transazioni totali.

Seguono le edicole, nonostante l’abitudine di pagare in contanti sia ancora piuttosto diffusa – complici le somme spesso ridotte, ovvero pari a pochi euro -, alimentari, panifici, pasticcerie, supermercati, ristoranti e bar.

Bene i negozi dell’abbigliamento, dell’arredo casa e dell’edilizia, anche se la vera novità riguarda un ramo dove ancora oggi sono utilizzati principalmente i contanti e i bonifici: parliamo di quello immobiliare. La percentuale dei pagamenti contactless è al 17% ed è destinata a crescere.

Nota finale

I pagamenti contactless rappresentano un’opzione che sempre più persone si aspettano di avere a disposizione per qualsiasi servizio: non mettere a disposizione un POS che ne permetta la realizzazione sarebbe come non soddisfare un’aspettativa del cliente.

Le ragioni della diffusione stanno nella semplicità e nella velocità delle transazioni, ma anche nella sicurezza, a fronte della possibilità di utilizzare oltre che le carte il cellulare o uno smartwatch.

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