13 Marzo 2024
17:09
Il 21 marzo “Balasso fa Ruzante” e porta sul palco del Teatro Alessandrino “Amori disperati in tempo di guerre”
ALESSANDRIA – Il cartellone della Stagione di Prosa organizzata da Città di Alessandria e Piemonte dal Vivo, con la partecipazione di ASM Costruire Insieme, giovedì 21 marzo porta sul palco del Teatro Alessandrino di Alessandria il nuovo spettacolo scritto e interpretato da Natalino Balasso. In “Balasso fa Ruzante (Amori disperati in tempo di guerre)” l’attore è affiancato da Andrea Collavino e Marta Cortellazzo Wiel ed evoca alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano del Rinascimento, famoso per aver dato vita al personaggio di Ruzante, un contadino padovano ruspante, famelico e poltrone. L’universo a cui si ispirano le opere di Ruzante – una vera e propria eccezione nella letteratura rinascimentale – è popolato da villani rudi ed elementari e improntato da un’esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti. La forza delle commedie di Ruzante nasce dalla comicità vitale e allo stesso tempo amara che le pervade e dal dirompente realismo espressivo.
“Accarezzavo il sogno di portare in scena il Ruzante da tempo – afferma Balasso – nel 2001 Marco Paolini mi aveva consigliato di portarlo in scena. A distanza di 20 anni … eccomi qui. Ho riletto le opere del Ruzante e ho scritto un testo nuovo che condensasse lo spirito ruzantiano. In questa commedia i registri sono molteplici: il plot vede i tre personaggi Ruzante, Gnua e Menato attraversare tre mondi e quindi tre fasi differenti. Quello dell’eros campestre che racconta amori crudeli, un erotismo fatto di carnalità e di possesso. Poi il quadro drammatico delle guerre, della scoperta dell’altro. Infine, un quadro cinico, cittadino, quando al ritorno dalla guerra Ruzante arriva a Venezia, città di mercanti, che è tutto un altro mondo“.
La lingua inventata da Balasso per questo testo richiama il linguaggio Cinquecentesco di Ruzante unendo fiorentino a espressioni venete, sempre dell’epoca. “Ho voluto che il linguaggio fosse il fiorentino per dare l’idea di una lingua antica, e l’ho intessuto di venetismi che ho filtrato attraverso il diario di Antonio Pigafetta, navigatore vicentino contemporaneo al Ruzante che scriveva in un fiorentino intessuto da molti venetismi“.
“Balasso – commenta la regista dello spettacolo, Marta Dalla Via – è riuscito a ricreare un neo-dialetto obliquo, abbondante e spassoso, che rende concrete tre figure toccanti: l’amico rivale Menato, Gnua donna sottoposta eppure dominante e lo stesso Ruzante”Un uomo contemporaneamente furbo e credulone, pavido eppure capace di uccidere, un eroe comico dentro il quale scorre qualcosa di primitivo che lo rende immortale”.
Inizio spettacolo ore 21. I biglietti si possono acquistare anche on line su: www.teatroalessandrino.it / www.ticketone.it.