23 Marzo 2024
13:00
Nei boschi di Ponzone lo spaccio della droga con la complicità dei tossicodipendenti
ACQUI TERME – Il bosco era diventato una specie di supermercato all’aria aperta della droga. I Carabinieri però, dopo lunghe indagini, sono riusciti a trovare il covo degli spacciatori e soprattutto a catturare in flagranza due delle persone che, in mezzo agli alberi di Ponzone, attendevano i clienti. Una attività florida che fruttava circa 2mila euro al giorno. Tutto avveniva in luoghi difficili da raggiungere, tra sterpaglie e vegetazione fitta oltre che in luoghi sopraelevata, sulle colline, proprio per controllare meglio le eventuali minacce esterne.
Come spiegato dal Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Acqui Terme, il Maggiore Gabriele Fabian, la cattura di questi spacciatori rappresenta un prezioso risultato proprio per la difficoltà nel bloccarli in quanto abilissimi nel muoversi, molto agili e difficili da bloccare per le molte vie di fuga.
Lo scambio nei boschi avveniva di continuo, 24 ore su 24, in modo molto veloce e ricostruire questa attività è stato complicato anche dal fatto che i gestori del traffico, proprio per una radicata organizzazione alle spalle, venivano sostituiti anche molto rapidamente. L’operazione, finora, ha permesso di trovare 350 grammi di eroina e 150 grammi di cocaina, sostanza recuperata probabilmente proprio nel momento dell’approvvigionamento, che veniva ceduta a persone di diversi territori limitrofi, dall’acquese all’ovadese e perfino del genovese.
L’attività dei Carabinieri ha restituito serenità alle popolazioni del luogo, allarmata dalle frequentazioni di quei boschi che ora sono tornati luoghi sicuri da frequentare. Ed è poprio per questo che il Comitato per l’ordine e la Sicurezza in Prefettura ha stabilito di intensificare attività mirate al controllo delle aree boschive dove ormai sempre più frequentemente si svolge questa attività di spaccio.
Frenare fenomeno del genere d’altronde ridà al cittadino la possibilità di vivere liberamente queste zone anche perché, come spiegato dai Carabinieri, gli spacciatori avevano fatto dei boschi acquesi una vera e propria residenza. I militari hanno trovato autentici bivacchi dove i malviventi dormivano, mangiavano e “lavoravano“. Loro stessi venivano riforniti dai clienti che per ottenere sconti sul prezzo della droga portavano batterie per i cellulari, cibo, sacchi a pelo, perfino ospitalità per fare una doccia. Insomma si era creata una rete complicata da smantellare per la collaborazione dei tossicodipendenti che aiutavano gli spacciatori e fornivano informazioni utili per gli spostamenti.
Due gli arresti compiuti alla fine dai Carabinieri, oltre alla merce sequestrata.