19 Aprile 2024
12:14
Lunedì sciopero dei lavoratori Trenitalia. Ad Alessandria presidio davanti alla Prefettura
ALESSANDRIA – Lunedì 22 aprile i lavoratori del settore Manutenzione rotabili Trenitalia Piemonte incrociano le braccia. Lo sciopero di 8 ore, ha spiegato il Segretario Generale Filt Cgil Alessandria Giancarlo Topino, è stato proclamato per stigmatizzare i tanti impegni “disattesi” da Trenitalia, a distanza di 6 anni dall’accordo nazionale. Per Filt Cgil Alessandria: “Adesso è ora di dire basta. Non si può continuare con la logica delle esternalizzazioni, del ricatto e delle promesse immancabilmente disattese, a discapito del lavoro di qualità e della sicurezza”, ha sottolineato il Segretario provinciale Filt Cgil. Nell’ambito delle 8 ore di sciopero, lunedì dalle 9.30 alle 12.30 lavoratori e sindacati manifesteranno davanti alla Prefettura di Alessandria per chiedere alle istituzioni locali di farsi “parte attiva” nei confronti di Trenitalia.
“Il processo di accrescimento dei treni di nuova generazione – ha spiegato in una nota il segretario Filt Cgil Alessandria – richiede infrastrutture adeguate in cui si possano eseguire le dovute manutenzioni, purtroppo però, non ha trovato il dovuto riscontro negli investimenti”.
Le manutenzioni richiedono “postazioni e attrezzature idonee” come passerelle che permettano di lavorare sulla parte superiore dei treni ma nel nostro territorio gli impianti sono “vecchi” e non permettono gli interventi necessari.
“La carenza di personale e di investimenti, protratta negli ultimi anni, con esigue assunzioni e insufficiente formazione – aggiunge il Segretario Filt Cgil Alessandria sta mettendo in seria discussione il futuro del settore manutentivo all’interno di Trenitalia che sceglie le esternalizzazioni ricorrendo a subappalti con conseguenti ricadute sia in termini di sicurezza, sia di qualità del lavoro e stabilità dell’occupazione nel nostro territorio”.
A maggio del 2021 le organizzazioni sindacali di categoria avevano sottoscritto un accordo territoriale che coinvolgeva gli impianti di Torino e Alessandria e che a fronte di un maggior impegno e flessibilità da parte dei lavoratori” impegnava l’azienda a fare “investimenti infrastrutturali, nuove assunzioni, formazione adeguata del personale, in modo da sanare e garantire l’internalizzazione interrompendo la logica degli appalti e sub appalti”.
“Tutto ciò e stato prontamente disatteso, si è continuato a esternalizzare e la carenza del personale, sommata all’errata e insufficiente politica d’ investimenti strutturali, ha aggravato ulteriormente la situazione anche sotto il profilo della sicurezza”.