Cronaca - Alessandria

Sindacati al primo maggio: “Stop alle guerre, i soldi non per le armi ma ai lavoratori e alle famiglie”

VOLPEDO – Cgil, Cisl e Uil hanno celebrato il primo maggio a Volpedo, il paese di Pellizza, artista del Quarto Stato. Una scelta voluta per rimarcare l’importanza e la centralità delle classi sociali sempre più fragili e per questo bisognose di tutele e di impegno da parte di tutti.

Nella piazza dedicata all’artista la sindaca di Volpedo, Elisa Giardini, e i segretari provinciali della Cgil, Franco Armosino, e della Uil, Claudio Bonzani insieme al Segretario Nazionale Cisl, Sauro Rossi hanno ribadito l’importanza di una festa che nonostante l’incedere del tempo continua a essere fragile. 

Franco Armosino ha infatti ricordato le difficoltà dell’Ilva e l’assenza di un futuro chiaro, la crisi del mercato dell’auto in Italia che travolge a cascata tutto l’indotto automotive anche in provincia. Tutto questo si traduce in una grande incertezza “per i posti di lavoro e per il futuro di un settore che viene spinto dai grandi produttori verso i paesi del nord Africa“. Anche i settori su cui si punta oggi in provincia, come la Logistica, sono “caratterizzati da un lavoro povero“. Il primo maggio di oggi è un richiamo, ha proseguito Armosino, alla “necessità di servizi essenziali per lavoratori e lavoratrici che spesso arrivano anche da fuori provincia“. Per dare lavoro è quindi fondamentale investire in nidi, trasporti, in uno Stato efficiente e in strutture che rispondano ai bisogni perché non ci si può lamentare del fatto che non nascono bambini se non ci sono servizi che consentano alle famiglie di avere un lavoro stabile e contestualmente di ottenere un muto per una casa o anche solo per un’auto“.

Armosino ha anche ricordato la fragilità del mondo sanitario, tradito dopo essere stato incensato come eroe, cui si aggiunge il problema delle privatizzazioni e delle liste d’attesa.  

Forte anche il richiamo del segretario Cisl, Sauro Rossi, che ha aggiunto la necessità di difendere la sicurezza dei lavoratori, bollando come “indegno lo stillicidio di morti bianche in una comunità civile”. Per Rossi “il lavoro giusto è quello sicuro e retribuito nel modo corretto ed è per questo che vanno innalzate le misure volte a garantire le tutele dei lavoratori“.

Il primo maggio 2024 cade però anche in un momento internazionale inquietante. Le guerre prolificano ed è per questo chetutti noi – ha concluso Armosinodobbiamo impegnarci per difendere la pace, come hanno insegnato i partigiani. Loro combatterono ma giurarono anche che sarebbe stata l’ultima volta. Si assunsero la responsabilità e i rischi di manifestare davanti ai fascisti, pagando in prima persona. Ma lo fecero per la libertà di tutti noi e per la pace. La frase della Costituzione “l’Italia ripudia la guerra” l’hanno voluta i partigiani e loro hanno chiesto che la guerra, da loro combattuta in prima linea, fosse l’ultima. Noi glielo dobbiamo, lo dobbiamo garantire a noi, al nostro Paese, all’Europa, senza che il denaro disponibile venga dirottato a nuovi armamenti anziché alle necessità delle persone”. 

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