1 Maggio 2024
15:44
Novi, arriva a sorpresa il presidente della Regione Cirio per le celebrazioni del primo maggio
NOVI LIGURE – Sotto una pioggia battente stamattina le celebrazioni della festa dei lavoratori a Novi Ligure, con la sorpresa di vedere tra le autorità il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Causa maltempo, l’amministrazione comunale ha deciso di annullare il tradizionale corteo cittadino e il ritrovo dei partecipanti è stato fissato per il punto di arrivo, il monumento a ricordo dei caduti sul lavoro presso i giardini pubblici.
Dopo il minuto di silenzio davanti al monumento, il pubblico, folto nonostante il meteo avverso, si è trasferito sotto i portici di via Garibaldi dove ha preso la parola prima il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere e poi un operaio della fabbrica Novese di acciaierie d’Italia, Giobbe Cardile. Il presidente della Regione ha assistito al loro fianco.
Muliere ha approfittato della presenza del Presidente della Regione per chiedere un impegno concreto delle istituzioni sulla sicurezza sul lavoro. «Gli appelli non sono sufficienti – ha detto Muliere – c’è bisogno di una normativa chiara e incisiva in tema di sicurezza sul lavoro».
Muliere ha poi ringraziato il presidente Cirio per aver accettato l’invito del consiglio comunale di Novi nel creare un tavolo di crisi permanente sulla questione ex-Ilva, e ha chiesto di provvedere a riunirlo nei prossimi giorni chiedendo ai tre commissari nominati dal governo di partecipare al tavolo.
«La nostra battaglia va oltre al territorio – ha aggiunto Muliere – perché senza acciaio si ferma l’intera nazione. Il recente incontro nazionale ha fatto emergere una posizione che reputo preoccupante: la soluzione non può essere quella di un ridimensionamento dell’Ilva. Occorre urgentemente la riconversione energetica dello stabilimento di Taranto, da cui dipendono tutti gli impianti della ex Ilva a livello nazionale, Novi compreso».
Per Giobbe Cardile, membro della Rsu della ex Ilva, le misure messe in campo dal governo sono insufficienti e sbagliate, soprattutto in termini di sicurezza sul lavoro. «Non abbiamo bisogno di appalti a cascata – ha detto il sindacalista Fiom- ma di nuovi ispettori per la sicurezza, che mancano in tutto il paese. L’impianto di Novi ha subito lunghi anni di trascuratezza sotto il punto di vista della manutenzione e della sicurezza, e oggi è pericoloso per i lavoratori. Servono investimenti urgenti e consistenti».
In chiusura è intervenuto, a nome delle tre rappresentanze sindacali, Marco Sali della Cgil. «E’ importante resistere, anche da Novi. Per un’Italia antifascista».