14 Maggio 2024
10:47
Presidio dei lavoratori della Gimar di Occimiano per scongiurare il trasferimento a Calamandrana
OCCIMIANO – Due ore di sciopero e presidio davanti ai cancelli dell’azienda Gimar di Occimiano questo martedì mattina dopo l’annuncio dell’azienda di fermare la produzione di sistemi per la vinificazione nel sito e trasferire attività produttiva e dipendenti, ad oggi circa una cinquantina, a Calamandrana in provincia di Asti, a circa 60 chilometri di distanza.
L’azienda, ha spiegato Maurizio Cantello, segretario provinciale della Fiom Cgil, si è detta pronta ad aprire un confronto, e il prossimo 23 maggio è già stato fissato un incontro, ma la chiusura del sito produttivo di Occimiano e il trasferimento del personale preoccupa sindacati e lavoratori: “L’azienda ha spiegato di dover intervenire con investimenti e azioni strutturali importanti sul sito di Occimiano, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, e per ottimizzare i costi ha deciso per la chiusura e il trasferimento”.
“Queste logiche aziendali oltre a essere sempre più ricorrenti, indeboliscono il tessuto industriale e sociale del nostro Paese, creando una vera e propria emergenza nel mondo del lavoro, la quale va affrontata concretamente e in tempi brevi” ha aggiunto la Fiom Cgil, che dopo lo sciopero e il presidio di questo martedì valuterà eventuali nuovi azioni di lotta al termine del confronto previsto per la prossima settimana.
Intanto, in una nota, l’azienda ha spiegato di aver investito complessivamente circa 5 milioni di euro per la creazione il nuovo stabilimento dove far confluire l’attività delle due storiche realtà produttive di Gimar e Sirio Aliberti e ha assicurato che l’accorpamento a Calamandrana “non avrà alcun impatto in termini occupazionali”.