Autore Redazione
mercoledì
12 Giugno 2024
10:36
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Cronaca - Valenza

Salvato grazie a un elettrocardiogramma in farmacia: storia a lieto fine a Valenza

Salvato grazie a un elettrocardiogramma in farmacia: storia a lieto fine a Valenza

VALENZA – Un esame in farmacia ha permesso in 15 minuti di scoprire che il paziente era stato colpito da un infarto e di salvargli in questo modo la vita. Questa storia a lieto fine è avvenuta mercoledì scorso, 5 giugno 2024. L’uomo, un 48enne, è stato inviato dal medico di famiglia alla farmacia Arrigoni per accorciare i tempi e permettere un controllo dopo la visita. Nella struttura, racconta il titolare, Marco Arrigoni, “l’uomo è stato subito visitato e poi tutti i dati sono stati inviati allo studio cardiologico di Ancona che, nel giro di un quarto d’ora, ha dato il responso, certificando l’infarto in atto“. La farmacia a quel punto ha immediatamente contattato il paziente, “immediatamente esortato a raggiungere il pronto soccorso“.

Oggi è arrivata la buona notizia, racconta il farmacista, “ricontatto il 48enne ha spiegato di essere stato ricoverato dopo la visita al pronto soccorso per essere poi sottoposto all’intervento in ospedale che lo ha dimesso ieri“. Un epilogo felice che testimonia l’importanza anche delle farmacie nel monitoraggio dei cittadini, ha aggiunto il Presidente provinciale Luca Zerba Pagella. “Da alcuni anni le farmacie hanno cominciato a fornire dei servizi che prima del covid erano solo sulla carta. Dopo la pandemia però il legislatore si è reso conto del valore e dell’utilità delle nostre strutture e soprattutto di come siano un servizio sanitario capillare sul territorio. Quindi le farmacie sono diventate un presidio indispensabile e così, da quest’anno, sono partiti progetti di sperimentazione in convenzione con la Regione che consentono il monitoraggio gratuito di pazienti a rischio che rientrino in certi parametri, a cominciare dall’età (65 anni), ma non solo. Questi fatti testimoniano l’utilità dei servizi perché riescono a prevenire certe situazioni gravi, come nel caso di Valenza. Avere un presidio in grado di rispondere rapidamente a certi controlli basilari e utili – ha concluso Zerba – è determinante in un territorio come il nostro, esteso e spesso lontano da ospedali o centri specializzati“.

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