18 Giugno 2024
05:00
Piazza San Carlo: appello bis per Appendino, Giordana e Montagnese. Assolto il valenzano Alberto Bonzano
TORINO – La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo d’appello per i tragici fatti di Piazza San Carlo per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per l’allora capo di Gabinetto del Comune, Paolo Giordana, e per Maurizio Montagnese, ex presidente di Turismo Torino. I giudici hanno invece assolto “per non aver commesso il fatto” il valenzano Alberto Bonzano, all’epoca dei fatti dirigente della Questura di Torino.
Come riporta Adnkronos, la Cassazione ha riconosciuto la responsabilità penale “irrevocabile” dell’ex sindaca Appendino per i capi d’imputazione contestati nel processo, disastro, omicidio e lesioni, tutti in forma colposa, ma ha stabilito che la pena inflitta, 18 mesi, dovrà essere ridotta.
Ci sarà un nuovo appello per il ricalcolo della pena anche per l’allora Capo di Gabinetto dell’ex sindaca di Torino, Paolo Giordana, e andrà all’appello bis anche Maurizio Montagnese, dirigente dell’agenzia che il 3 giugno del 2017 si era occupata della gestione dell’evento organizzato in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid in cui rimasero poi ferite oltre 1.500 persone e due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato, morirono in seguito per le ferite riportate nella calca di persone scatenata da un gruppo di giovani che spuzzò spray al peperoncino tra la folla per rapinare gli spettatori radunati per vedere la partita sul maxischermo.
La Suprema Corte lunedì ha invece assolto in via definitiva Alberto Bonzano. Già Primo Dirigente della Polizia di Stato, il valenzano di 64 anni il 3 giugno del 2017 era responsabile dell’ordine pubblico in piazza San Carlo e nel lungo processo è stato difeso anche dal penalista alessandrino Roberto Cavallone. “Dopo 7 anni – ha commentato l’avvocato alessandrino – è motivo di grande soddisfazione veder affermata l’innocenza del mio assistito. Dopo 3 gradi di giudizio è emerso che ha fatto soltanto a pieno il suo dovere”.
Di fronte alla sentenza della Cassazione, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino non ha invece celato la sua amarezza per quello che ha definito “uno squilibrio” tra i vari soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza. Queste le parole di Chiara Appendino riportate da Adnkronos: “Da questo processo emerge che l’unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio. È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere ed accettare: il Comune e i sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog, per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo. A iter giudiziario sostanzialmente concluso, penso di poter dire quello che penso, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni”.