2 Luglio 2024
10:49
Locci su Amag: “La querela non mi spaventa. Non ho paura di dire cose vere”
ALESSANDRIA – L’annunciata querela dell’amministratore delegato del Gruppo Amag, Emanuele Rava, non spaventa il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Emanuele Locci, anzi. La replica del vertice della multiutility alessandrina ha dato all’esponente dell’opposizione “la carica per andare avanti con ancora più determinazione”, ha spiegato. Locci è fermo nel ribadire “preoccupazioni e perplessità” sul rapporto tra Amag e l’agenzia MoveOn: “Le mie parole si basano su dati oggettivi”, sostiene con voce pacata ma decisa.
Nel mirino del consigliere di Fratelli d’Italia resta la relazione dei consulenti di MoveOn in cui si paventavano 100 esuberi in azienda: “Avevo più volte chiesto conto di quella relazione e mi avevano risposto che non esisteva ma poi mi è stata consegnata anonimamente“. I 100 esuberi in azienda sono stati “smentiti” dall’Amministratore delegato del Gruppo Amag che ha anche ridimensionato il documento a semplice “bozza“, che non avrebbe quindi mai dettato la linea d’azione della società: “La relazione sarà stata anche una bozza ma c’era, è stata scritta ed è stata consegnata al consiglio d’amministrazione” ribadisce Locci.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia aveva anche “chiesto conto” dei rapporti con MoveOn, dando “voce politica“, ha spiegato, alle “lamentele” di alcuni dipendenti su atteggiamenti definiti da Locci “più da padroni che da consulenti” e per il consigliere segnale di un ingresso in Amag dell’azienda: “Cosa che poi è effettivamente avvenuta, visto che la presidente di MoveOn è l’unica candidata alla presidenza di Amag“.
Locci legge la nomina della nuova presidente come segnale di un percorso che mira ad aprire le porte di Amag ai privati: “Preoccupa l’atto di indirizzo approvato in Consiglio Comunale. Nonostante il parere negativo della Giunta siamo riusciti a far approvare l’emendamento per la salvaguardia dei livelli occupazionali ma molti altri sono stati bocciati, compreso quello volto a blindare il ricorso alla cassa integrazione“. Locci “intravede” in quell’atto “il disimpegno dell’amministrazione nei confronti di Amag“: “E sempre in quest’ottica leggo anche la designazione della nuova presidente, una donna che ha lavorato per molti anni per Iren e per importanti società e che mi sembra sia una figura di garanzia per un processo che vede il Comune di Alessandria perdere il controllo di Amag a favore di nuovi soci privati”.
Secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia l’amministrazione avrebbe ripreso la strada già imboccata quando l’oggi sindaco Abonante era assessore alle Partecipate nella giunta guidata da Rita Rossa: “Già all’epoca avevano provato a cercare un partner finanziario e mi sembra che l’intenzione sia quella. L’amministrazione avrebbe dovuto pensare a gestire i servizi in maniera più efficiente, ad esempio mettendo sotto lo stesso cappello di Amag l’intero ciclo dei rifiuti, quindi smaltimento e raccolta, anche per avere più chiari i costi, visto che la scelta di abbandonare la strada della Smart City ci ha messo in una condizione di debolezza anche rispetto al processo di innovazione sul servizio di illuminazione. L’atto di indirizzo, invece, mette al centro dinamiche societarie anziché i servizi, che dovrebbero essere la priorità visto che in Amag sono arrivati al punto di dimenticarsi di pagare le bollette, creando così problemi per la fornitura di acqua.
Gli unici servizi di cui si parla, invece, sono scuolabus e parcheggi, per cui si immagina un Project financing che, in questo caso però, non si può fare e, come ho già annunciato, se si andrà avanti in questa direzione farò una segnalazione all’Autorità anticorruzione”.