2 Luglio 2024
17:01
Ex Ilva. Da Roma “nessuna risposta” sulle risorse per la ripartenza. Il 9 luglio il tavolo di crisi a Novi
ITALIA – Dall’incontro al Ministero del Lavoro convocato per la trattativa sulla cassa integrazione per i lavoratori non sono arrivate le sollecitate risposte sulla ripartenza dell’ex Ilva. Come spiegato da Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom Cgil, a Roma è stato confermato che i 320 milioni di euro necessari per il piano di ripartenza non sono ancora stati sbloccati. “L’azienda in amministrazione straordinaria – ha aggiunto il sindacalista della Fiom – ha ribadito la propria impostazione sull’avvio della cassa integrazione per 5.200 lavoratori. Sono fondamentali per la prosecuzione della discussione, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e la messa in funzione del secondo altoforno”.
Il piano per la ripartenza presentato nella sede romana di Confindustria a maggio per la sigla sindacale oggi “è in contraddizione con i numeri prospettati di cassa integrazione”: “Lo sblocco delle risorse è centrale e condizione imprescindibile per realizzare un accordo di ripartenza”.
La trattativa sulla cassa integrazione è stata aggiornata a dopo la convocazione dell’incontro a Palazzo Chigi richiesto unitariamente da Fim, Fiom, Uilm: “Indispensabile per avere risposte sul futuro industriale, occupazionale e ambientale dell’azienda”.
Sulla delicata vicenda dell’ex Ilva è stato intanto convocato anche il tavolo di crisi regionale. L’incontro si terrà il prossimo 9 luglio al museo dei Campionissimi di Novi. Al confronto con il Governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ci saranno i sindaci dei tre comuni sede di stabilimento, Novi Ligure, Racconigi e Gattinara, e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.