Franzino prima donna al vertice di Amag. Il 2023, intanto, chiude con segno meno ma “in miglioramento”
ALESSANDRIA – L’assemblea dei soci del Gruppo Amag ha ufficializzato la nomina di Lorenza Franzino al vertice del Consiglio d’Amministrazione della multiutility alessandrina. Un ingegnere chimico “del fare e non delle parole“, come si è descritta la stessa Franzino, che ha voluto mettere la sua esperienza “al servizio della sua regione”, è infatti torinese, e “al servizio” dell’azienda alessandrina. Per vent’anni direttore operativo in Olivetti, la nuova presidente Amag “ha vissuto una parte della grande storia industriale italiana” lavorando in aziende in cui ha “imparato cosa vuole dire gestire i processi produttivi”.
Nel curriculum della neopresidente ci sono anche gli anni da direttore generale in Urmet Telecomunicazioni e quelli da direttore della divisione del business ferroviario in AnsaldoBreda, oggi Hitachi e allora parte del Gruppo Finmeccanica, dove ha realizzato il progetto del treno per l’alta velocità: “Chi prende il Freccia 1000 prende un pezzo del mio cuore“, ha detto ricordando quell’esperienza professionale. È attualmente presidente del Gruppo Ansaldo Energia, prima donna a ricoprire questa carica, e ora è ufficialmente anche la prima donna presidente nei 40 anni di storia di Amag. La neopresidente “conosceva già” il Gruppo Amag, una multiutility come lo è, in versione “decisamente più grande“, Iren, dove Lorenza Franzino è stata membro del Cda su indicazione del Comune di Torino. Anche quell’esperienza professionale sarà utile per governare “i processi produttivi” del Gruppo Amag. Ingegnere “del fare“, come ha precisato all’inizio della sua presentazione, Lorenza Franzino ha rimandato al prossimo mese “le parole” su obiettivi e strategie in attesa di approfondire il quadro della situazione. E se terrà fede alla sua stessa descrizione di donna “schietta”, il nuovo vertice di Amag “non la racconterà dolce“.
Lorenza Franzino ha “la preparazione e le competenze giuste” per la riorganizzazione del Gruppo Amag, ha sottolineato l’Amministratore delegato Emanuele Rava, e il Comune di Alessandria, tramite l’assessore alla Partecipate Giorgio Laguzzi, ringrazia l’ingegner Franzino per “la disponibilità ad assumere il ruolo di presidente” che aiuterà a migliorare “i servizi e l’efficienza” del Gruppo, anche alla luce delle linee di indirizzo che sono state recentemente approvate in Consiglio Comunale.
Intanto, la Capogruppo Amag arriva in mano alla neopresidente Franzino con un bilancio 2023 che chiude con un passivo di 541 mila euro. Chiude “con un piccolo passivo” di 640 mila euro anche il consolidato del Gruppo, ha spiegato l’amministratore delegato Rava, snocciolando i numeri. Nonostante il segno meno, secondo l’analisi dell’Ad, la holding è “in miglioramento rispetto al 2022” perché all’epoca il risultato finale positivo di circa 9 milioni era stato “spinto” dai 13 milioni incassati con la vendita delle quote di Alegas. Per quanto riguarda le controllate, Amag Ambiente chiude “con un leggero utile” di 85 mila euro. Segno più, per circa 300 mila euro, anche per Amag Reti Idriche. Chiude in disavanzo, invece, Amag Reti Gas. A pesare sul -490 mila euro, ha spiegato Rava, sarebbe stata però una multa da circa 410 mila euro da parte della Cassa Conguagli per delle fughe di gas del 2019: “La multa è però arrivata a febbraio del 2023 e ha quindi pesato sull’ultimo bilancio della società”.
Giovedì è stato approvato anche il budget per il 2024 che prevede + 3 milioni per tutto il gruppo e l’Amministratore delegato Rava è “ottimista“. L’obiettivo, ha spiegato, è di chiudere l’anno in pareggio o “con un piccolo utile positivo“ mettendo in campo “operazioni per ridurre i costi e migliorare i servizi“. Il “lavoro” della multiutility passerà anche attraverso una riorganizzazione interna. Per quanto riguarda il personale, i cui numeri nelle ultime ore sono di nuovo finiti al centro della polemica con i consiglieri comunali alessandrini del centro-destra, la riorganizzazione “non passerà” per i più volte smentiti “100 esuberi”, ha ribadito Rava: “Stiamo facendo un lavoro su diversi fronti. Abbiamo anche sottoposto un questionario a 360 dipendenti per capire quali sono problemi ma anche pregi dell’azienda, il tutto per rendere i nostri uffici più produttivi e il nostro personale più sereno e soddisfatto“.