10 Luglio 2024
05:00
Tagli ai Comuni. Casale stima prima sforbiciata da 190 mila euro, Tortona da 123 mila: “Non siamo felici ma non preoccupa”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dopo settimane di polemiche, e nonostante la “mancata intesa tra Stato ed Enti locali” come ha evidenziato con disappunto l’onorevole alessandrino del Pd Federico Fornaro, il Governo ha confermato il taglio di 250 milioni all’anno da qui al 2028 per Comuni, Province e città metropolitane. La scure scansa enti locali in dissesto finanziario o in procedura di riequilibrio finanziario, quindi anche il capoluogo Alessandria, ma colpisce oltre 6800 Comuni, 78 Province e 13 città metropolitane. La manovra prevede un “contributo alla finanza pubblica” a carico degli Enti locali, ripartito in proporzione agli impegni di spesa corrente al netto di quella sociale e “tenuto conto delle risorse del Pnrr assegnate”. Le grandi città sono le più colpite dai tagli in valore assoluto ma la forbice punta anche ai bilanci delle realtà più piccole. Nei centri zona della provincia di Alessandria nessuno è contento di avere meno risorse ma tra chi ha già una stima dell’entità del taglio la sforbiciata “non preoccupa”.
A Tortona, ha calcolato il sindaco Federico Chiodi, la manovra taglierà 123.700 euro in questo 2024 e altrettanti nel 2025. Nel successivo triennio la cifra dovrebbe poi scendere intorno agli 80 mila euro. “Non fa piacere” ma la situazione “non ha tinte drammatiche” a Tortona, ha rassicurato Chiodi. La città può contare su un “cospicuo” avanzo di amministrazione per coprire la parte di spesa che resterà scoperta dopo il taglio.
Le “stime non sono ancora definitive” ma a Casale Monferrato la sforbiciata dovrebbe tagliare 190 mila euro in questo 2024, che potrebbero “salire un po’” nei prossimi anni, ha spiegato il sindaco Emanuele Capra. A Palazzo San Giorgio si sta lavorando proprio in questi giorni all’assestamento di bilancio e ora si dovranno far quadrare entrare e spese con quasi 200 mila euro in meno in questo 2024. “Non è una cifra da poco” ha sottolineato il sindaco Capra ma i bilanci del Comune di Casale “saranno in grado di assorbire il taglio“, assicura. Bisognerà però “riorganizzare” alcune spese, da quelle sulle manifestazioni ai servizi. Il taglio a Casale non è arrivato come un fulmine a ciel sereno: “Una razionalizzazione delle spese da parte del Governo era attesa”, ha spiegato il sindaco. La speranza è che dopo questa razionalizzazione, “in futuro” non ci sia più bisogno di “tagli orizzontali” e si possa applicare un sistema che permetta di “premiare” i comuni più virtuosi.
Le sforbiciate ai conti degli Enti locali “preoccupano sempre“ e Valenza non gioisce all’idea del taglio, ha spiegato il sindaco Maurizio Oddone. Nella tabella pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno, il “concorso alla spesa pubblica” per la città dell’oro sale dai 79 mila euro del 2024 agli 82.700 del 2024. L’effettivo impatto dei tagli sui conti di Palazzo Pelizzari ieri non era però stato ancora calcolato. Se ne discuterà comunque “nel dettaglio” anche nella prossima commissione bilancio, ha aggiunto il sindaco della città dell’oro. Martedì doveva ancora confrontarsi con gli uffici anche il sindaco di Ovada, Gian Franco Comaschi. Dalla tabella pubblicata sul sito del Ministero dell’Interno, il “concorso alla spesa pubblica” di Ovada nel 2024 è di 24.945 euro e sale a 26.217 nel 2028. Il sindaco Comaschi aspetta i calcoli dei ragionieri del Comune per avere le cifre esatte e commentare un taglio che, comunque, non dovrebbe far vacillare i “solidi” bilanci di Ovada.
Anche Novi Ligure martedì non aveva ancora calcolato “il contributo alla spesa pubblica” dei prossimi 5 anni. I tagli agli Enti amareggiano però il sindaco Rocchino Muliere. Per il primo cittadino è “assurdo penalizzare i Comuni“ quando nelle città aumentano le povertà e le situazioni di disagio economico e sociale. Il ruolo, e soprattutto la capacità di spesa degli enti Locali, è “determinante” per la qualità della vita delle persone che vivono nella città e in questo momento così delicato le risorse, per Muliere, andrebbero “date” agli Enti Locali e “non tagliate”.
Anche ad Acqui Terme il sindaco Danilo Rapetti aspetta di confrontarsi con il ragioniere Capo per quantificare con precisione i tagli. I trasferimenti dello Stato, ha però spiegato il primo cittadino, oggi “non sono più la spina dorsale dei bilanci” degli enti locali come anni fa. Il Comune di Acqui Terme si regge sulle sue gambe, contando per il 60-70% su tributi propri, ha spiegato Rapetti. I tagli del Governo impattano meno ma un contraccolpo lo causano, soprattutto in una città “turistica” o che “ha la vocazione per essere centro turistico”. Se ci sarà “da tagliare” per far quadrare i conti il sindaco Rapetti non ha dubbi: “Scuole o altri servizi essenziali per i cittadini non si toccano e si agirà eventualmente su spese di rappresentanza, comunque già oggi ridotte al minimo”. “È chiaro”, ha puntualizzato Rapetti, che per una città come Acqui ridurre eventi o fiere che possono mettere in luce la città della Bollente agli occhi dei turisti “non è comunque una cosa positiva”.