Cronaca - Provincia Alessandria

“Fiume Sicuro”. Forestali scoprono pioppeti e abusi in aree fluviali grandi come 70 campi da calcio

PROVINCIA DI ALESSANDRIA E ASTI – I Carabinieri Forestali di Alessandria e Asti hanno intensificato le attività per verificare il rispetto delle norme che tutelano fiumi e torrenti che attraversano le due province e le distanze imposte nelle aree perifluviali per garantire il corretto deflusso delle acque in caso di piene. La campagna nazionale “Fiume Sicuro” lo scorso mese di aprile ha impegnato 13 reparti della Forestale di Alessandria e Asti in una “massiccia” serie di controlli lungo i fiumi Po, Bormida, Tanaro e vicino ai torrenti Belbo, Borbera, Grana e Scrivia, più alcuni tratti del reticolo idrografico minore all’altezza dei rii Torto (Novi Ligure) e Stura Inferiore (Frassineto Po).

L’attività ha fatto emergere nelle aree perifluviali dei due province la presenza di discariche abusive, prelievi abusivi di acqua, realizzazione di opere “in spregio a vincoli urbanistici e paesaggisti”. In tutto 60 gli illeciti penali contestati e 44 quelli amministrativi, per un totale di 53.983 euro di sanzioni.

I Carabinieri Forestali al comando del Colonnello Stefano Gerbaldo hanno verificato la presenza di scavi e sbancamenti abusivi nelle fasce di rispetto a Frassineto Po, a Pietra Marazzi, in tre zone fluviali a Solero, a Visone e a Incisa Scapaccino (AT). Dopo il vasto pioppeto scoperto mesi fa a Strevi, i Carabinieri hanno trovato altri pioppidove non dovevano esserci” in 19,3 ettari di zone fluviali, pari a circa 28 campi da calcio.

Tante anche le occupazioni abusive di demanio idrico fluviale. In tutto gli 29 gli ettari, pari a circa 42 campi da calcio, occupati, prevalentemente per scopi agricoli, vicino ai corsi d’acqua senza la dovuta concessione della Regione Piemonte. Oltre ad elevare sanzioni amministrative per un totale di 27 mila euro, l’attività svolta ad aprile nell’ambito della campagna nazionale “Fiume Sicuro” permetterà anche di recuperare, e far tornare nelle casse pubbliche, tutti gli oneri accessori non versati fino a 10 anni fa, per un totale stimato in circa 120 mila euro.

L’attività a tutela dei fiumi è “fondamentale” per scongiurare dissesti idrogeologici e tutelare la biodiversità hanno ricordato i Prefetti di Alessandria, Alessandra Vinciguerra, e di Asti, Claudio Ventrice. Rammaricano, quindi, le diverse situazioni di illegalità riscontrate in un solo mese di controlli da parte dei Carabinieri Forestali e quello che il Comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale Carabinieri di Alessandria, il Tenente Colonnello Silvio Mele, ha descritto come “il disvalore dato a comportamenti” che “non si percepiscono immediatamente come crimini ma che crimini sono” perché hanno gravi conseguenze in caso di piene dei fiumi e, soprattutto, danneggiano aree importantissime dal punto di vista ambientale e che meriterebbero “maggiore cura e rispetto”, ha evidenziato il Comandante del gruppo Carabinieri Forestale di Alessandria e Asti, il Colonnello Gerbaldo.

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