23 Luglio 2024
17:34
Uil Fpl denuncia: “Ancora problemi con il pagamento degli stipendi alla Rsa Il Platano”
ALESSANDRIA – La Uil Fpl di Alessandria ha chiesto un incontro, “anche in Prefettura“, per far luce sulla situazione finanziaria della Ca.Ri.Pro S.r.l., la società proprietaria della Rsa “Il Platano” di Alessandria.
“Ancora una volta”, ha spiegato il sindacato, ci sono stati problemi con il pagamento degli stipendi del personale della Rsa, dove lavorano circa 60 persone tra Oss, personale in servizio in cucina e addetti alle pulizie. La giustificazione data dalla società per il ritardo nel pagamento della mensilità di giugno per Uil Fpl “non è accettabile” perché sarebbe stata imputata al “pignoramento disposto dal sindacato per conto di una dipendente per avere la restituzione della quota sociale a lei dovuta in un’unica soluzione anziché a rate“.
“La UIL FPL – scrive la sigla sindacale – ribadisce come sia diritto di ciascun lavoratore rivolgersi all’autorità giudiziaria per la tutela dei propri interessi e allo stesso modo è dovere delle Organizzazioni sindacali tutelare i propri iscritti secondo le più opportune azioni.
Preso atto di quanto riferito da Ca.Ri.Pro S.r.l., ossia lo slittamento del pagamento delle retribuzioni in seguito a pignoramento subito presso Asl Al e sui conti corrente si osserva come l’entità dell’importo oggetto di pignoramento sia talmente modesto da non pregiudicare in alcun modo l’operatività dei conti corrente poiché il blocco del pignoramento non è esteso a tutto il conto corrente ma solo alla somma pignorata“.
“Pertanto – aggiunge Giancarlo Moduzzi, Responsabile Terzo Settore UIL FPL Alessandria – la UIL FPL richiede con sollecitudine un incontro, anche in Prefettura, al fine di esaminare la precarietà della posizione finanziaria della società, dalla stessa dichiarata, e di valutare se la società possa gestire una struttura delle dimensioni de Il Platano. La dichiarazione di Ca.Ri.Pro s.r.l. di non avere liquidità e di non essere in grado di pagare gli stipendi a fronte di un debito di poche migliaia di euro, non può non essere fonte di preoccupazione per il sindacato che chiede, pertanto, alla società di riferire sullo stato di solvenza della stessa e sulla possibilità di prosecuzione della gestione della RSA”.