Autore Redazione
martedì
30 Luglio 2024
12:38
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Politica - Valenza

Revoca Contotto da Amv srl. Il Pd di Valenza: “Città paga fretta del sindaco di soddisfare esigenze politiche”

Revoca Contotto da Amv srl. Il Pd di Valenza: “Città paga fretta del sindaco di soddisfare esigenze politiche”

VALENZA – Il Consiglio Comunale di Valenza, durante la seduta del 29 luglio, è stato chiamato ad approvare il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 1.551,77 euro per integrare la somma già prevista a bilancio per la soccombenza nella causa attivata da Roberto Contotto dopo la revoca dalla carica di amministratore unico dell’azienda partecipata Amv srl. Le modalità di quella revoca decisa nel 2021 dal sindaco della città dell’oro, Maurizio Oddone, erano state subito contestate dai consiglieri d’opposizione del Partito Democratico che, durante la seduta del Consiglio Comunale, hanno ricostruito la vicenda stigmatizzato ancora una volta una decisione che ritengono dettata “dalla fretta di soddisfare esigenze esclusivamente politiche” e che ora deve pagare “la collettività”.

Nel luglio 2021 – ricordano il capogruppo del Pd Davide Varona e in consiglieri Marilena Griva e Salvatore Di Carmelo – il Sindaco Oddone , con un suo decreto, aveva revocato il Dott. Roberto Contotto dalla carica di amministratore unico della società partecipata AMV Igiene ambientale srl con modalità che al gruppo di opposizione PD non erano sembrate legittime o comunque opportune, considerato che, a distanza di poco più di un mese dalla revoca, la carica sarebbe venuta a scadenza naturale.
Il nostro gruppo aveva preso le distanze dalla decisione del Sindaco che ci sembrava, fra l’altro, non andasse a vantaggio della collettività in considerazione della serietà e della competenza tecnica del Dott. Contotto.

Alla critica relativa al fatto che il Sindaco non si era neanche preoccupato di sapere se la revoca, ad un solo mese dalla scadenza naturale dell’incarico, avrebbe potuto ledere gli interessi patrimoniali del destinatario, il Sindaco aveva risposto che se l’amministrazione comunale aveva preso una decisione sbagliata, avrebbe pagato.

E ora sappiamo che la decisione del Comune era veramente sbagliata : infatti una sentenza emessa dalla Sezione Civile del Tribunale di Torino il 17 maggio 2024 e notificata al Comune lo scorso 9 luglio , ha, di fatto, confermato le considerazioni che avevamo espresso all’epoca e ha stabilito che la revoca da parte del Sindaco non aveva “giusta causa”, condannando la società AMV Igiene Ambientale ( che, ricordiamo è una società a totale controllo pubblico , quindi dire che paga la società equivale a dire, in un certo senso, che paga il Comune) al risarcimento del danno patrimoniale subito dal Dott. Contotto per gli stipendi che avrebbero dovuto essergli pagati nel periodo in cui, a causa della revoca, non ha lavorato (euro 2.400,00 oltre interessi di legge dalla data della domanda giudiziale sino al saldo) e condannando, inoltre , il Comune di Valenza e la società AMV Igiene Ambientale a rimborsare in solido ( 50% ciascuno) al Dott. Contotto le spese di giudizio ammontanti a euro 2.127,00 per compensi oltre al 15% per spese generali, oltre ad IVA e contributi previdenziali CPA.

E’ stato, invece, escluso il danno non patrimoniale cioè quello di immagine, dato che lo stesso Sindaco aveva pubblicamente riconosciuto le qualità professionali del Dott. Contotto, specificando, sempre pubblicamente che “come amministrazione volevano qualcosa di diverso”.
Di questo siamo contenti perché è stato reso evidente che la competenza e la professionalità del Dr. Contotto non erano in discussione e che è per una ragione esclusivamente politica ( tanto impellente che il Sindaco non aveva potuto aspettare neanche un mese per la scadenza naturale dell’incarico di Amministratore unico di AMV Igiene ambientale) che il Comune dovrà pagare. 
Ribadiamo quello che avevamo già detto pubblicamente all’epoca dei fatti e cioè che quando si tratta di soldi pubblici, in realtà, non è il Comune a pagare ma sono i cittadini.
Di per sé l’importo del debito fuori bilancio è esiguo però bisogna considerare anche le spese legali che il Comune ha sostenuto per la propria difesa. Per questo, in corso di seduta consiliare, abbiamo chiesto a quanto ammontano in totale tutte le spese sostenute per la causa attivata dal Dr. Contotto contro il Comune e, in base alla risposta che ci è stata data, il totale dovrebbe ammontare a 12.000 euro.
E ricordiamo, come avevamo fatto nel 2021, che se a causa dell’illegittimità del provvedimento di revoca adottato dal Sindaco, la Corte dei Conti dovesse accertare la responsabilità amministrativa di chi ha adottato il provvedimento (cioè, pensiamo, del Sindaco stesso) si potrebbe configurare un danno erariale da rifondere al Comune.
A tale proposito, basta leggere la sentenza per apprendere che già all’epoca dei fatti esisteva giurisprudenza della Corte di Cassazione secondo cui il Sindaco avrebbe potuto revocare un amministratore di società pubblica entro i 45 giorni dalle elezioni senza altra motivazione che non fosse quella che, essendo cambiata l’Amministrazione, la linea di indirizzo politico automaticamente sarebbe stata diversa dalla precedente. Revocarlo, però, come ha fatto il Sindaco di Valenza, dopo i 45 giorni avrebbe richiesto “una giusta causa” che, invece, non c’era.
La mancata conoscenza da parte del Comune di questi principi giurisprudenziali citati nella sentenza ha, probabilmente, indotto ad adottare una decisione non legittima.
Comunque sia, rimane che certe condotte non sufficientemente ponderate oltre che dettate dalla fretta di soddisfare esigenze esclusivamente politiche, a nostro avviso, non fanno il bene della comunità”.

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