Autore Redazione
lunedì
12 Agosto 2024
07:00
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Spettacoli - Tempo Libero - Piemonte

Venerdì 16 agosto il Teatro delle Ariette al festival “Corti, Colline, Comunità e…”

Venerdì 16 agosto il Teatro delle Ariette al festival “Corti, Colline, Comunità e…”

CELLARENGO – Continua “Corti, Colline, Comunità e…”, il festival ambientato nell’affascinante cornice dell’Unione collinare costituita dai comuni astigiani  al confine con la provincia di Torino: Cellarengo, Ferrere e Valfenera. Organizzato dall’Unione collinare “Dalla piana alle colline”, si avvale della direzione artistica di Casa degli alfieri ed è realizzato in collaborazione con l’Ecomuseo Basso Monferrato Astigiano. Il titolo ha in sé lo spirito degli eventi e soprattutto del territorio. Le corti e le colline sono i luoghi legati alla memoria storica che diventano scenografie evocative, la comunità è quella comunanza che le storie e l’arte possono vivificare e ricostruire, come il festival si propone di fare in bellezza con il teatro e la musica.

Venerdì 16 agosto va in scena, alle 21, nel giardino del Parco Giochi Pettinati a Cellarengo, “E riapparvero gli animali” del Teatro delle Ariette, originalissima formazione teatrale bolognese.   “Il nostro teatro è un teatro di terra, fatto con le mani e vissuto nel corpo”, dicono Paola Berselli e Stefano Pasquini del Tetro delle Ariette, compagnia dal meritato successo italiano ed europeo, ma anche piccola comunità che non ha mai abbandonato l’idea che rappresentare spettacoli voglia dire incontrare altri intorno a storie, preferibilmente vere e piene di vita,  e che fare teatro debba essere anche una forma moderna del convivio, “perché attorno a un tavolo non si consuma solo un pasto: si scambiano esperienze, gioie, dolori.”

Il loro spettacolo, che avrà come momento conclusivo un convivio con tagliatelle per gli spettatori, è incentrato sull’omonimo testo di Catherine Zambon, scritto dall’autrice francese durante il primo lockdown del 2020, ambientato in un futuro distopico che assomiglia drasticamente al nostro presente. La protagonista è una donna di settant’anni, che dopo aver attraversato l’Epoca dei Grandi Contagi e il lungo periodo di Riorganizzazione Faunistica e Sanitaria, durante il quale erano stati eliminati tutti gli animali ritenuti colpevoli di essere portatori di malattie, si trova a confrontarsi con la realtà di un mondo nuovo, moderno e crudele, indurito, buio e senza pietà. Un mondo che il primo maggio di non si sa bene quale anno futuro si ritrova sull’orlo di una catastrofe inaudita.

È proprio questa la storia che Paola Berselli narra al pubblico, mentre Stefano Pasquini, con la farina del grano che coltivano alle Ariette, sta preparando in scena i tortelli nella lastra, uno street-food vegetariano tipico dell’alto appennino tosco-romagnolo, che lui stesso ha scoperto proprio durante il periodo del Covid. In uno spazio scenico condiviso, senza distinzione di palco e platea, appena i racconti finiranno, Paola e Stefano offriranno agli spettatori un piatto di tagliatelle preparate con la loro farina, condite con un pesto di noci, mandorle e rosmarino. Un modo per ritornare alla vita, al nostro presente, dopo il viaggio nel tempo che si è affrontato. Un modo per celebrare la festa che ogni incontro attorno a quel rito che chiamiamo Teatro rappresenta.

L’evento è per un massimo di 60 spettatori. Prenotazioni consigliate al 328/706.90.85. L’ingresso è libero, a offerta. Per info: cell. 3392532921 – info@archiviotetralita.it   Il Festival “Corti, Colline, Comunità e…” è realizzato con il contributo della Fondazione CRAsti e in collaborazione con Ecomuseo BMA.

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