Autore Redazione
mercoledì
11 Settembre 2024
05:00
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Cronaca - Alessandria

Inizia la scuola ma non la mensa e l’avvio dell’anno scolastico è di nuovo indigesto

Inizia la scuola ma non la mensa e l’avvio dell’anno scolastico è di nuovo indigesto

ALESSANDRIA – Anche ad Alessandria, come nel resto del Piemonte, questo mercoledì ricomincia la scuola ma al suono della prima campanella non ripartirà anche la mensa nelle scuole primarie e dell’infanzia del capoluogo. Il recente affidamento del servizio di refezione scolastica al gruppo Cirfood e il ritorno del centro cottura ad Alessandria, però, non c’entrano.

Da anni” ha sottolineato un papà alessandrino, la mensa inizia qualche giorno dopo l’avvio delle lezioni e “complica l’organizzazione delle famiglie”. Per molti genitori la scelta del tempo pieno per i figli è “obbligata” e non tutti hanno una pausa pranzo che si concilia con gli orari di uscita nei primi giorni del nuovo anno scolastico.

La data della ripresa delle lezioni dopo le vacanze estive “non viene comunicata all’ultimo minuto” e per il papà alessandrino, e probabilmente la pensano così anche altri genitori, ci sarebbe “il tempo” per far partire “in tempo” anche la mensa. Non capire il “perchédell’avvio posticipato del servizio di refezione scolastica lo rende difficile da digerire ma la spiegazione non è facile da semplificare. La partenza della mensa scolastica è legata all’organizzazione del servizio da parte del Comune e a quella del personale nelle scuole, ma anche delle famiglie rispetto alle scadenze per le domande di iscrizione, e si incastra nei non semplici ingranaggi che fanno partire un nuovo anno scolastico.

Per la scuola dell’infanzia incidono gli inserimenti. Nei primi giorni, ad esempio, alcune scuole si organizzano per garantire per tutta la mattina la presenza di entrambi gli insegnanti che seguono ogni sezione, così da poterne dedicare uno esclusivamente ai nuovi arrivati. L’attenzione che viene assicurata ai più piccoli per rendere il più sereno possibile l’adattamento al nuovo ambiente, e che certamente fa piacere ai genitori, lascia però “scoperte” alcune ore nel pomeriggio. Da qui l’orario ridotto nei primi giorni e il conseguente avvio posticipato della mensa.

Per le scuole primarie l’avvio del servizio di refezione scolastica si lega anche al problema “cattedre scoperte”. Non tutte le scuole, infatti, riescono ad avere l’organico al completo al suono della prima campanella. Non si tratta di una questione di “volontà” ma di “modalità” previste per l’assegnazione dei posti ai docenti, loro malgrado, precari. Il problema c’è, appunto, “da anni” e informatizzare la procedura e far “girare” l’algoritmo del Ministero non pare aver semplificato la vita di insegnanti e scuole sparse in tutta Italia, anzi. Ovviamente la situazione “organico” non è uguale ovunque e c’è chi potrebbe  far partire l’orario pieno e anche il servizio di refezione scolastica al suono della prima campanella. “Da anni”, appunto, a livello territoriale le scuole concordano però con il Comune una data per l’avvio delle mense per partire insieme e non fare “figli e figliastri”.

 

 

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