Autore Redazione
mercoledì
2 Ottobre 2024
09:15
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Cronaca - Alessandria

Mariano su accuse relative a “Patto occulto CRT”: “Bonadeo un amico, sono sereno e a posto con la coscienza”

Mariano su accuse relative a “Patto occulto CRT”: “Bonadeo un amico, sono sereno e a posto con la coscienza”

ALESSANDRIA – L’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino sul presunto patto occulto fra i consiglieri di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino si è allargata anche all’Alessandrino e ha raggiunto il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, il notaio Luciano Mariano. Come emerso nelle scorse ore, Mariano ha ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito del filone dell’inchiesta che vede indagato l’ex presidente della Fondazione Crt Fabrizio Palenzona con l’ipotesi di reato di corruzione tra privati in relazione alle sollecitate dimissioni del consigliere di indirizzo di Fondazione Crt, l’avvocato Corrado Bonadeo. I pubblici ministeri avrebbero esteso gli accertamenti dopo aver analizzato il contenuto di alcune chat prelevate dei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza e ora contesterebbero al notaio Mariano un intervento su Bonadeo per indurlo alla dimissioni con la prospettiva di un posto nel board della Banca di Asti. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Luciano Mariano ha spiegato di essere “meravigliatissimoper l’avviso di garanzia ricevuto martedì. “Non so su quali basi sia stato effettuato ma posso dire che Bonadeo come Palenzona sono tra i miei più cari amici“. Mariano ha confermato di aver parlato a Bonadeo una domenica “per dargli un consiglio sulla vicenda della Crt, suggerendogli di uscire dalla Fondazione. Lui era in difficoltà e per quello mi sono permesso di dargli dei consigli: semplicemente mi sono sentito in dovere di dargli un sostegno senza l’intenzione di influire su nessuno“. Il notaio ha spiegato infatti di “conoscere la famiglia Bonadeo da 4 generazioni, non da due giorni”, e di non avere “alcuna intenzione di influire su nessuno. Posso tranquillamente sostenere che rifarei tutto quello che ho fatto semplicemente perché la mia intenzione era di consigliare e aiutare un amico“. Mariano ha confermato di aver incontrato Bonadeo una domenica in cui aveva organizzato un pranzo con la famiglia e i consuoceri e di aver poi parlato ancora con l’avvocato per telefono. “Lungi da me – ha aggiunto – pensare che quello fosse un reato“.

Mariano rifugge anche l’accusa di aver agito per conto di Fabrizio Palenzona perché “Bonadeo aveva un grande legame con lui, era una sua persona di grande fiducia e poi, per il tipo che è proprio Palenzona e il rapporto con Bonadeo, figuriamoci se poteva mai aver bisogno di me“. Di conseguenza anche l’ipotesi di un posto prospettato a Bonadeo ad Asti per Mariano è fantasia: “Io non potevo prospettare un posto in quell’ente, ho fatto il notaio fino a 5 anni fa e non so nemmeno il nome del Presidente della Banca d’Asti, e, aggiungo, non posso nemmeno promettere posti qui in Fondazione ad Alessandria“.

Sull’epilogo della vicenda Mariano chiude spiegando di essere “sereno e soprattutto a posto con la coscienza“. 

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