Donne più longeve ma le pensioni sono la metà di quelle uomini. Nei dati Inps il divario di genere in provincia
ALESSANDRIA – Sono più longeve, con una speranza di vita alla nascita circa 5 anni superiore a quelle degli uomini, ma hanno carriere che partono generalmente dopo, si interrompono prima e difficilmente raggiungono posizioni apicali. I dati del Bilancio Sociale 2023 dell’Inps di Alessandria evidenziano il divario di genere nella nostra provincia.
“In tutte le prestazioni erogate dall’Istituto”, le donne percepiscono in media assegni inferiori a quelli degli uomini. Le pensioni, nell’Alessandrino già meno “corpose” che nel resto del Piemonte, si abbassano per le donne, che percepiscono “la metà rispetto agli uomini nel settore privato” (978,7 euro in media per le donne e 1989,3 per gli uomini) e sono inferiori anche quelle dei colleghi uomini nel settore pubblico “dove ci si aspetterebbe una parità” (1791,9 euro in media per le donne e 2445,5 per gli uomini).
Il divario di genere è proprio uno degli elementi evidenziati dalla Direttrice dell’Inps provinciale Emilia Grisi al termine della presentazione del Bilancio che si è tenuta nella sede di Confindustria Alessandria ed emerge anche nella “tipologia” di prestazioni che l’Inps eroga alle donne. “Il trend negativo del divario di genere – ha spiegato Emilia Grisi – si inverte solo nella quantità di pensioni erogate e nel numero delle prestazioni assistenziali perché le donne vivono di più e quindi è più lungo l’arco temporale di vita in cui necessitano di assistenza e cura”.
I dati, sintetizzati da Alberto Schiliró e Mariano Dogliolo, raccontano anche una provincia che conta una popolazione di 406.831 persone, con una prevalenza di donne (207.840, pari al 51,1%) rispetto agli uomini (198.991 che corrispondono al 48,9%) e che continua progressivamente a invecchiare. Il numero di decessi è sostanzialmente stabile ma continuano a diminuire le nascite (2.297 i nuovi nati nel 2022 contro le 3.184 nascite di 10 anni prima). La fascia più corposa della popolazione alessandrina è quella tra i 15 e i 64 anni, pari al 61,1%, dato leggermente inferiore alla media regionale al 61,9. Tocca il 28,5% il numero di cittadini con almeno 65 anni, 4 punti percentuali in più della media nazionale. Si ferma, invece, al 10,4% il numero di bambini e adolescenti tra 0 e 14 anni, quasi 2 punti percentuali in meno della media nazionale.
Per quanto riguarda l’incidenza dei fenomeni migratori sulla popolazione, relativamente agli emigrati l’incidenza percentuale dello 0,2 risulta in linea con i dati a livello regionale e nazionale, mentre per quanto riguarda gli immigrati l’incidenza nell’Alessandrino, pari allo 0,7%, è superiore sia al dato medio regionale (0,5%) che a quello nazionale (0,4%). Il bilancio sociale INPS evidenzia poi “picchi negativi” per quanto riguarda l’aspettativa di vita e il saldo migratorio a cavallo del biennio 2020-2022 da interpretare, però, come naturale conseguenza dell’emergenza epidemiologica. A partire dal 2022 si sta infatti registrando “un miglioramento del contesto demografico”.
Sul fronte del mercato del lavoro l’Alessandrino ha chiuso il 2023 con un saldo netto occupazionale positivo, ossia le assunzioni hanno superato le cessazioni dei rapporti di lavoro. Per quanto riguarda i lavoratori di nazionalità italiana si è però osservata una riduzione di assunzioni a tempo indeterminato e un aumento di quelle a tempo determinato. Per gli stranieri, invece, crescono entrambe le tipologie di assunzioni.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, nell’ultimo anno l’Inps di Alessandria ha registrato un aumento di beneficiari di ammortizzatori sociali per cessazione di rapporto di lavoro, dovuto in particolare all’aumento di domande accolte per la Naspi e una diminuzione di beneficiari per sospensione di rapporto di lavoro, con un minore ricorso alla Cassa integrazione ordinaria.
La sede Inps di Alessandria, ha sottolineato la direttrice, eroga nel territorio provinciale prestazioni per 2.800 milioni di euro, e incassa contributi per quasi 1.200 milioni. A fronte di un valore provinciale del PIL di 12.000 milioni “è uno degli attori principali dell’economia alessandrina”. Nonostante le difficoltà legate alla carenza di personale che non risparmiano la sede e le agenzie dell’Inps in provincia, l’Istituto è riuscito a garantire ai cittadini della provincia “una continuità di reddito senza soluzione di continuità tra l’ultimo stipendio e la pensione o le prestazioni a tutela di chi perde il lavoro o ha una temporanea sospensione del reddito da lavoro”. Come certificato anche nel Bilancio Sociale 2023, la direzione provinciale dell’Inps ha definito il 94% delle domande Naspi entro 30 giorni e l’89% di queste entro 15 giorni. “Efficace” anche l’azione amministrativa dell’Istituto per quanto riguarda i tempi di liquidazione delle pensioni: “Oltre il 90% sia della gestione privata sia della gestione pubblica sono liquidate entro 30 giorni e di queste, un’elevata percentuale in 15 giorni. Tempestività che ritroviamo anche nell’erogazione del trattamento di fine servizio e fine rapporto dei dipendenti pubblici, che fermo restando i termini di legge per l’erogazione, sono stati liquidati nel 2023 per l’82%”.