Autore Redazione
lunedì
7 Ottobre 2024
07:00
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Eventi - Spettacoli - Tempo Libero - Alessandria

Venerdì 11 ottobre “Anti(g)one city” inaugura la stagione del Teatro San Francesco

Ispirato all’Antigone di Sofocle, in una chiave giovane di teatro sociale di comunità, l’allestimento firmato da Giusy Barone e Gianluca Ghnò apre il cartellone Radici 3
Venerdì 11 ottobre “Anti(g)one city” inaugura la stagione del Teatro San Francesco

ALESSANDRIA – “Non sono solo spettacoli, ma un modo di fare teatro”. E’ un teatro sociale di comunità quello della compagnia Stregatti e questa anima è ben presente in “Anti(g)one city”, in scena venerdì 11 ottobre al Teatro San Francesco. L’allestimento ispirato alla tragedia di Sofocle apre la stagione Radici 3, caratterizzata dalla tematica di fondo della partecipazione, e rispecchia pienamente la dimensione comunitaria e molto attenta al mondo giovanile della compagnia di Giusy Barone e Gianluca Ghnò, autori della messinscena.

L’Antigone è letta in chiave giovane, perché Antigone, Ismene ed Emone sono ragazzi e perché la protagonista, che si ribella alla legge umana in nome di una legge superiore, è un’adolescente che sfida un mondo adulto, maschile, spietato e sordo. Insieme agli attori della compagnia sono in scena, proprio nei ruoli chiave, Maria Elena Guidetti, Tommaso de Santa e Alex Plasa, allievi della scuola di recitazione della Compagnia Teatrale Stregatti e studenti dei licei alessandrini Eco, Vinci e Volta, in un lavoro partecipato e condiviso.

Un coro femminile e uno maschile si alternano nel raccontare le vicende dei tre protagonisti che fronteggiano situazioni più grandi di loro come la guerra, la legge umana e quella divina. “Per il lavoro di dramaturg abbiamo creato una squadra di tutte donne” (Silvia Barco Giusy Barone Stefania Cartasegna Daniela Castrogiovanni Maria Assunta Floris Simona Gandini Lorenza Neri Benedetta Pallavidino). Anche qui un lavoro collettivo che attribuisce al dramaturg, che, come spiega Barone, “in questo tipo di teatro può anche non essere un professionista (al contrario del drammaturgo)”, la funzione di “voce del popolo”, ovvero un punto di vista esterno.

Il lavoro si incentra sui temi dello scontro generazionale, dell’incapacità di comunicare e dell’impermeabilità degli adulti ai bisogni dei giovani, ma anche su quello della guerra. “Bisogna costruire il teatro come bene comune di tutti, cercando di tenere altissima la qualità – dice Giusy Barone – attraverso la tecnica del teatro sociale ci possiamo avvicinare al Teatro, che può essere di intrattenimento o di prosa, ma, poiché viene preso in mano e fatto proprio, assume un valore più profondo”. Il teatro sociale supera la mentalità legata al divismo, “il pensiero individuale emerge all’interno di una collettività, come nello spirito del teatro greco” ed è proprio questa funzione all’origine di “Anti(g)one city”, che qui emerge nella sua dimensione di manifesto politico e generazionale.

Nella parte di Creonte sarà in scena Claudio Vescovo, mentre il coro femminile sarà composto da Giusy Barone, Daniela Castrogiovanni, Maria Assunta Floris, Simona Gandini, Lorenza Neri. Il coro maschile da Luca Bertolotti, Andrea Defrancisci, Mauro Gatti, Prisma la Spina, Marco Longoni, Simone Paluello, Amedeo Zanotto.

Per prenotazioni https://www.teatrostregatti.it/ e tel 3381132407. I biglietti costano 10 euro, i ridotti (per under 18 e studenti UniTre) 5 euro. Il prezzo speciale per chi si reca a teatro in bici è di 8 euro.

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