Autore Redazione
martedì
19 Novembre 2024
11:49
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Cronaca - Alessandria - Provincia di Pavia

Mercoledì sciopero medici e infermieri: a rischio prestazioni sanitarie

Mercoledì sciopero medici e infermieri: a rischio prestazioni sanitarie

ITALIA – “Sono 1,2 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e altre professioni sanitarie indetto per mercoledì 20 novembre. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 15mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (100 mila), i servizi assistenziali e le prestazioni infermieristiche ed ostetriche , anche a domicilio, e gli esami radiografici (50mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza“. Lo annuncia una nota dei sindacati che hanno proclamato per domani, mercoledì 20 novembre 2024, lo sciopero nazionale: i medici e dirigenti sanitari di Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e gli infermieri ed altre professioni sanitarie del Nursing Up, ma hanno aderito anche numerose altre sigle. Lo sciopero inizia alle 00.00 del 20 novembre e coinvolgerà un numero massivo di professionisti.

Allo sciopero possono aderire, “nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero, tutti i medici, dirigenti sanitari, tecnici e amministrativi in servizio con rapporto a tempo determinato o indeterminato presso le aziende ed enti del Ssn, compresi gli Irccs, Izs, Arpa, oppure dipendenti delle strutture di carattere privato e/o religioso che intrattengono un rapporto di convenzione e/o di accreditamento con il Ssn. Possono aderire anche i medici specializzandi assunti con il cosiddetto Decreto Calabria“, precisa la nota.

Può scioperare anche il personale medico universitario che svolge attività assistenziale presso un’Azienda Ospedaliera Universitaria. Sempre nel rispetto delle rispettive norme di regolamentazione del diritto di sciopero, possono aderire tutti gli infermieri, le ostetriche, ed il resto del personale sanitario non medico afferente alle qualifiche contrattuali del comparto della sanità, operanti nelle Asl, nelle Aziende Ospedaliere e negli enti della sanità pubblica italiana.

I MOTIVI DELLA PROTESTA

Questi i principali motivi della protesta:

1) al finanziamento dei contratti di lavoro, compreso quello dei colleghi dell’ospedalità privata, vengono assegnate risorse assolutamente insufficienti;

2) mancata detassazione di una parte della retribuzione;

3) mancata attuazione della normativa sulla depenalizzazione dell’atto medico e sanitario;

4) esiguo ed intempestivo incremento dell’indennità di specificità infermieristica, non viene prevista la sua estensione alle ostetriche;

5) assenza di risorse per l’immediata assunzione di personale;

6) mancata introduzione di norme che impegnino i ministeri competenti alla immediata attivazione di presidi di pubblica sicurezza negli ospedali italiani al fine di renderli luoghi sicuri per il personale che vi opera;

7) mancata riforma delle cure ospedaliere e territoriali;

8) mancata contrattualizzazione degli specializzandi di area medica e sanitaria, e mancata previsione di retribuzione anche per quelli di area non medica;

9) mancato inserimento delle professioni assistenziali tra quelle a carattere usurante, con relativa ammissione ai benefici di legge;

10) Mancata introduzione di norme atte a sospendere l’attuazione dell’Accordo Stato Regioni sulla figura dell’assistente infermiere;

11) Mancata introduzione di norme per il superamento delle disposizioni vigenti, e per la concreta abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri ed i professionisti sanitari ex legge 43 del 2006.

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