Cronaca - Alessandria

“Il Tanaro sulla faccia”: a 30 anni dall’Alluvione il toccante brano del cantautore Bargioni

ALESSANDRIA – Le canzoni sono uno dei modi migliori per esorcizzare le paure ma anche per trovare un po’ di consolazione. Il brano di Dado Bargioni dedicato all’alluvione del 1994 unisce entrambe le cose ed è una carezza che aiuta a mettere a posto, 30 anni dopo, un ricordo straziante per Alessandria e il territorio. “Il Tanaro sulla faccia” è il singolo uscito oggi, realizzato dal cantautore alessandrino appena un mese fa, in un giorno di pioggia di ottobre. Una melodia garbata e dolce su un testo che rievoca le “cicatrici sul muro“, l’essere “ostaggio di ogni temporale“, ma anche la “cena dalla Croce Rossa” senza cura per “quello che si indossa” e il “Tanaro sulla faccia” che diventa un trattamento di bellezza.

Il brano debutta oggi e farà parte del nuovo album in uscita nel 2025. Intanto però, per chi ha vissuto l’Alluvione del 1994, “Il Tanaro sulla faccia” è un ricordo che affiora dopo il dolore, e consola con eleganza. Di seguito il testo integrale della canzone:

IL TANARO SULLA FACCIA

Piove

ininterrottamente da una settimana. Piove.

Alessandria sta imparando lentamente a nuotare

Han dovuto cominciare pure a farlo le zanzare

Su una barca,

in crociera sui canali come fossimo a Venezia ma la gondola è un gommone e noi siamo dei poveracci, scappati senza scarpe e indosso solo quattro stracci

Il Tanaro sulla faccia

sulle mani e sulle braccia

È un trattamento di bellezza

Il fango sulla guancia dopo una carezza

A cena dalla Croce Rossa

e non ci importa quello che si indossa

A novembre qui in città si gela

Scaldiamo il ristorante a lume di candela

 

Piove

sulle cose del passato che qualcuno ti ha buttato;

i giocattoli e i quaderni che tenevi giù in cantina e ti sembra di aver perso i giorni di quand’eri bambina

E vivere male

ogni autunno siamo ostaggi di ogni nuovo temporale

e pregare che l’acqua corra sempre e non si fermi che il Po ci fa paura quando è su tutti gli schermi

 

Il Tanaro sulla faccia

sulle mani e sulle braccia

È un trattamento di bellezza

Il fango sulla guancia dopo una carezza

A cena dalla Croce Rossa e non ci importa quello che si indossa

A novembre qui in città si gela

Scaldiamo il ristorante a lume di candela

Il Tanaro sulla faccia

sulle mani e sulle braccia

i pantaloni alla zuava, negli stivali mentre il fango si seccava

Le cicatrici sopra il muro

Quelle linee tra il pericolo ed un letto sicuro

Dividono le case a strati, in Alessandria questo è il marchio dei più disperati

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