Autore Redazione
giovedì
28 Novembre 2024
14:47
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Cronaca - Alessandria

Nuova luce sull’arte e la storia di Alessandria: parte il recupero del dipinto “Il sacrificio del reduce”

Nuova luce sull’arte e la storia di Alessandria: parte il recupero del dipinto “Il sacrificio del reduce”

ALESSANDRIA – Parte del passato e della storia di Alessandria troverà nuova forza grazie a una importante operazione di recupero al via nelle prossime settimane. Il dipinto murale de “Il sacrificio del reduce” che abbellisce la parete curva della Sala delle Adunanze, nella Casa del Mutilato di Alessandria, sarà infatti oggetto di un importante intervento di restauro grazie alla partecipazione al censimento “I Luoghi del Cuore” nel 2022. L’operazione può partire grazie all’esecuzione di diversi altri interventi prioritari che ora permetteranno di agire in maniera continuativa sul dipinto.

Dopo la messa in sicurezza dell’intero edificio, da anni incustodito e recentemente acquisito dalla Confindustria Alessandria, ci sono infatti le condizioni per il recupero e la successiva fruizione dell’opera pittorica. Grazie al rifacimento complessivo del tetto, intervento che ha subito una serie di rinvii per le avverse condizioni meteorologiche della primavera ed estate scorse, ora è possibile agire sul recupero dell’opera sfruttando completamente anche i prossimi mesi invernali.

La Casa del Mutilato di Alessandria nel 2022 è stata votata all’undicesima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, il programma che FAI e Intesa Sanpaolo mettono a disposizione dei cittadini per tutelare e intervenire sui luoghi bisognosi di una maggiore cura e valorizzazione.  Grazie alla grande partecipazione della comunità locale, da sempre molto sensibile nei confronti del censimento e della tutela del proprio patrimonio, la Casa del Mutilato ha ottenuto 25.350 voti; questo risultato gli ha consentito di partecipare al bando che viene lanciato dopo ogni edizione del censimento. Il progetto di restauro del dipinto “il sacrificio del reduce”, presentato da Confindustria Alessandria e inserito in un più ampio intervento di recupero della Casa del Mutilato e di nuova destinazione d’uso che lo renderà anche uno spazio per varie realtà culturali di Alessandria, mostre, incontri e convegni, ha ottenuto un contributo da FAI e Intesa Sanpaolo di 5.000€. Il restauro è stato autorizzato preventivamente dalla Soprintendenza dei Beni Culturali che vigilerà sul corretto svolgimento dei lavori ed è cofinanziato da Confindustria Alessandria.

Il dipinto, raffigura il sacrificio dei mutilati e la vittoria italiana della Grande Guerra, ed è situato nei locali della Sala delle Adunanze, al piano rialzato della Casa del Mutilato. Si tratta di un dipinto celebrativo, di ampie dimensioni e di forte significato simbolico. Infatti celebra la vittoria del 4 novembre 1918 dell’Italia, ma anche il dolore generato dal grande numero di feriti e mutilati al ritorno dalla guerra. Per risalire alle motivazioni che determinarono la realizzazione di questo particolare tipo di edifici, occorre rifarsi al clima politico e sociale conseguente alla Grande Guerra, fortemente condizionato dalle distruzioni e dai lutti che segnarono il Paese e che portarono a un inedito bisogno di tutela da parte della categoria dei reduci.

A questo bisogno rispose per primo il sistema associazionistico con la costituzione dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra nel 1917 e poi con la costruzione della “Casa del Mutilato” ad Alessandria, il cui progetto fu assegnato all’Ing. Venanzio Guerci (Alessandria, 1872 – 1959). L’edificio, costruito tra il 1938 e il 1940 in Corso Teresio Borsalino, nell’allora nuovo quartiere “Pista”, fu poi abbellito con diverse opere, tra le quali, appunto, il dipinto di Caffassi. Uno degli aspetti di maggior interesse di questo progetto risiede nell’armonica coerenza tra l’aspetto architettonico e il programma decorativo, proprio per dare lustro, risalto e accoglienza agli utenti della struttura. Furono chiamati i maggiori artisti della provincia, da Alberto Caffassi a Pietro Morando, da Dina Bellotti allo scultore ovadese Filippo Bausola.

Il dipinto murale di Alberto Caffassi (Alessandria, 1894 – 1973) si presenta in pessimo stato di conservazione: i maggiori danni sono stati provocati dalla concomitanza di diversi fattori come le infiltrazioni di acqua, le variazioni termoigrometriche e gli interventi manutentivi che hanno contribuito ad alterare l’immagine originaria del dipinto, in molte zone occultato da ridipinture che ne ostacolano la corretta lettura d’insieme. I danni più rilevanti sono concentrati principalmente nella parte centrale del dipinto e sono attribuibili alla presenza di efflorescenze saline formatesi a causa di infiltrazioni capillari di acqua negli intonaci e alla successiva evaporazione sulle superfici pittoriche che hanno danneggiato in maniera consistente il dipinto, provocando fenomeni di distacco, sollevamento e perdita di porzioni di film pittorico. Su tutta la superficie sono presenti macchie quasi sicuramente causate dall’alterazione dei materiali utilizzati; sono inoltre visibili colature e veli biancastri che offuscano ed alterano le cromie originarie di quasi tutto il dipinto.

Terminato il recupero, la sala del dipinto farà parte del sistema di accoglienza dell’associazione Confindustria Alessandria, della Fondazione VIVA e di altri Enti accreditati. L’ambiente, oltre 16 metri per 8 metri per una altezza di oltre 5 metri, sarà arredato e attrezzato per riunioni, incontri e assemblee.

Nel corso degli ultimi anni, contestualmente all’acquisto dell’immobile da parte di Confindustria Alessandria, diverse associazioni si sono prodigate per il recupero dell’edificio e delle opere contenute: FAI, ANMIG, ANMIC, Italia Nostra, Consulta dei Beni Architettonici di Alessandria, Scuole, Camera di Commercio di Alessandria – Asti.

Contribuire alla realizzazione del progetto ideato da Confindustria Alessandria è per il FAI e Intesa Sanpaolo un’opportunità per sostenere una realtà cittadina che desidera porsi come aggregatore sociale mettendo nuovi spazi a disposizione delle realtà associative e degli alessandrini, in un edificio storico che cela spazi di grande valore culturale – ha raccontato Federica Armiraglio, Responsabile FAI per il programma “I Luoghi del Cuore”. Il programma “I Luoghi del Cuore” non raggiungerebbe i suoi obiettivi di tutela e valorizzazione dei luoghi bisognosi, senza la partecipazione alla fase di censimento di tante persone, che attraverso questa azione di Cittadinanza Attiva sanciscono la valenza identitaria del proprio patrimonio, che sempre più devono poter vivere”.

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