4 Dicembre 2024
08:00
“Antonio ora sta bene”: le parole del Carabiniere al telefono gli salvano la vita
TORTONA – “Antonio sta bene, ora ci pensiamo noi“. È stata la frase più bella e preziosa che il Carabiniere della Centrale Operativa di Tortona potesse sentire. Eppure la telefonata giunta inizialmente al centralino di notte era un pugno nello stomaco, preludio di qualcosa di terribile.
Il militare infatti, come sempre impegnato nel ricevere le comunicazioni di emergenza, ha risposto al numero 112 pensando a un normale momento di lavoro e invece ha cominciato ad ascoltare la voce flebile e interrotta dall’emozione di un uomo disperato, deciso a dire addio al mondo. L’angoscia per chi non vede più un futuro giusto per lui, senza persone che possano aiutarlo in qualche modo avevano ormai portato alla scelta terribile di farla finita. L’operatore della Centrale però , grazie alle nozioni imparate nel tempo, ha compreso subito la gravità del problema e soprattutto la necessità di agire con calma e velocità allo stesso tempo.
Grazie agli insegnamenti della scuola Carabinieri ha messo a frutto le informazioni sull’empatia e il coinvolgimento e ha cominciato a parlare con Antonio (nome di fantasia ndr), a trovare appigli per non far lasciare andare via il legame di quell’uomo con la vita. Inizia così un dialogo sincero e delicato e, mentre cerca di approfondire la situazione e comprendere le ragioni di quello sgomento, il Carabiniere della Centrale riesce a localizzare il suo interlocutore. Il militare capisce dove si trova il suo interlocutore e invia immediatamente tutte le pattuglie presenti sul territorio.
Mentre il dialogo continua, il Carabiniere riesce, lentamente e con cautela, a instaurare un rapporto di fiducia con Antonio. Il contatto si fa più forte e vicino e l’attenzione di quella persona verso il gesto estremo perde forza. Antonio inizia a dare qualche informazione, ad aprirsi. Sembra trovare la forza di confidarsi, sente, forse, che la voce amica del Carabiniere può diventare un appiglio per impedire a sé stesso di compiere quel passo senza ritorno. Intanto quelle parole sono secondi preziosi che consentono ai colleghi di raggiungere il luogo della chiamata. Le Gazzelle infatti arrivano sul posto e trovano la persona al telefono in un ricovero attrezzi di pertinenza dell’abitazione, dove aveva predisposto una corda per quell’ultimo gesto. Alla vista dei militari piange ma non è più solo e la vita continua ad avere senso.
Il Carabiniere operatore della Centrale Operativa rimane ancora in apprensione ma poi la comunicazione dei colleghi: “Antonio sta bene. Adesso ci pensiamo noi”.