Autore Redazione
sabato
7 Dicembre 2024
12:00
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Cronaca - Provincia Alessandria

Colossi della logistica e fotovoltaico divorano suolo ad Alessandria. Città e provincia maglia nera in Piemonte

Colossi della logistica e fotovoltaico divorano suolo ad Alessandria. Città e provincia maglia nera in Piemonte

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In un anno la città di Alessandria ha perso 62 ettari di suolo, più della metà “divorati” dai due grandi poli logistici realizzati in città. Nell’undicesimo rapporto del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), Alessandria “spicca”  in negativo per il suolo consumato nel periodo tra il 2022/2023. L’incremento si discosta dai dati registrati negli anni precedenti e avvicina Alessandria a Roma. La Capitale, con un incremento di 71 ettari, è uno dei tre comuni italiani ad aver registrato i livelli più alti di consumo di suolo insieme a Ravenna e alla città di Uta, in provincia di Cagliari, che detiene il maggior incremento annuale con 106 ettari di suolo consumato.

Il dato sul consumo di suolo di Alessandria emerge anche tra le province piemontesi. L’Alessandrino, con 165 ettari, risulta il territorio piemontese con i consumi maggiori, seguito dalla provincia di Torino (109 ha) e da quella di Cuneo (107 ha).

Sul dato della provincia di Alessandria, oltre ai due nuovi poli logistici costruiti nel capoluogo, incidono i siti logistici nei comuni di Tortona e Serravalle Scrivia e il fotovoltaico a terra. Le distese di pannelli nell’Alessandrino sfiorano i 40 ettari, il dato più alto per questa categoria tra le province piemontesi. Dopo Alessandria, i comuni piemontesi con il consumo di suolo netto più elevato nel 2023 sono Cameri (26,9 ha) e Tortona (15,83 ha). Sopra i 10 ettari ci sono anche Serravalle Sesia (14,2 ha), Romagnano Sesia (13,9 ha), Novara (11.3 ha), Frugarolo (10.7 ha), Cherasco (10.0 ha), Serravalle Scrivia (9.7 ha), Caluso (9.5 ha).

Guardando all’intera regione, tra il 2022 e il 2023 in Piemonte si sono consumati 533 ettari netti di suolo. Come evidenza Arpa nell’analisi dei dati del rapporto del SNPA è come se nella nostra regione ogni giorno si fosse gettato cemento su una superficie equivalente a 2,1 campi da calcio. In termini assoluti, i dati sul consumo di suolo riferiti al 2023 lasciano il Piemonte al quinto posto a livello nazionale  dopo Emilia-Romagna, Lombardia, Campania, Veneto.

In termini di aumento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, con il valore dello 0,31 % il Piemonte si attesta al secondo posto nel Nord Italia, dopo l’Emilia Romagna, appena sopra la media nazionale pari a 0,30%. Se confrontato con la superficie amministrativa il valore dei nuovi consumi netti posiziona la nostra regione all’ottavo posto in Italia, con una di densità di 2,1 m2/ha.

Il Piemonte si conferma quindi tra le regioni italiane in cui, in termini di nuovi consumi, il fenomeno risulta più marcato, con valori peraltro in controtendenza rispetto alle dinamiche demografiche. “Questo aspetto – evidenzia Arpa Piemonte – risulta evidente se rapportiamo i nuovi consumi di quest’anno con il saldo dei residenti del medesimo periodo, valutando così il grado di efficienza dei consumi: il valore di – 1067 m2 dell’indicatore consumo marginale di suolo sta ad indicare che, per ogni abitante in meno in Piemonte, negli ultimi dodici mesi si è consumato oltre un decimo di ettaro di suolo.   Questo dato, accoppiato anche al valore del consumo di suolo pro-capite superiore alla media nazionale, delinea un fenomeno che, a fronte di una diminuzione della “domanda”, non sembra accennare a rallentare in maniera adeguata rispetto agli obiettivi di azzeramento definiti a livello globale, europeo e nazionale”. 

 

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