20 Dicembre 2024
19:34
Gestore unico del servizio idrico. Mit e Arera sciolgono i dubbi: “Società deve essere 100% pubblica”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Le interlocuzioni degli ultimi giorni tra Egato6, Arera e il Ministero dei Trasporti hanno permesso di sciogliere “i dubbi” sulle modalità di costituzione della realtà unica che dovrà gestire il servizio idrico nei territori di Alessandrino, Acquese, Novese, Tortonese e in un gruppo di piccoli comuni dell’Ovadese. Come spiegato dal presidente dell’Autorità di bacino Egat6, Giacomo Perocchio, l’affidamento deve essere fatto “a norma di legge” e, quindi, “a un soggetto interamente pubblico”. I chiarimenti arrivati da Mit e Arera scansano dunque la proposta di una società consortile “mista” su cui aveva insistito la novese Acos, che conta una parte di quote private di Iren e Asm Voghera. Per il momento, però, non ci sono ancora certezze su quale sarà il soggetto unico che gestirà il servizio idrico. La via, comunque, è quella di “un affidamento temporaneo” che può essere fatto con qualunque società “purchè al cento per cento pubblica”.
L’auspicio del presidente di Egato6 è che “rappresenti l’intero territorio” e che si arrivi quindi a unire le tre concessioni in una nuova realtà interamente pubblica. Proprio Perocchio nei giorni scorsi aveva proposto la soluzione Amias, l’Azienda multiservizi idrici e ambientali Scrivia che conta anche Novi e Tortona tra la ventina di comuni soci, per unire “a norma di legge” anche Amag Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte: “Non è detto che sia questa la soluzione” puntualizza il presidente di Egato6. L’affidamento si potrebbe fare anche a una sola delle società interamente pubbliche, ad esempio ad Amag Reti Idriche, che potrebbe poi siglare contratti di servizio con le altre aziende. Non tutti i dettagli vanno definiti entro il 31 dicembre, ha aggiunto il presidente di Egato6, ma il 30 dicembre, durante la prossima conferenza, si discuterà della delibera: “L’importante è fare un affidamento temporaneo con le modalità previste dalle legge”. Questo, ha spiegato Perocchio, garantirebbe il trasferimento dei fondi Pnrr dal Ministero, oltre 30 milioni di euro fondamentali per ridurre le perdite lungo la rete idrica.