Cronaca - Alessandria

In 200 a tavola al pranzo di Natale che fa sentire “a casa” chi non ha una casa o vive lontano dalla famiglia

ALESSANDRIA – Fa sentire “a casa” chi vive lontano dalla famiglia, come Svetlana originaria dell’Ucraina e, soprattutto, ha regalato una giornata di festa a chi affronta una quotidianità difficile. Chi non ha una casa o vive lontano da casa durante le feste si sente spesso ancora più solo”, ha raccontato Imad. Il pranzo di Natale per chi è in difficoltà anche quest’anno è invece riuscito a far sentire in una seconda famiglia le 200 persone che domenica si sono sedute a tavola alla Casa di Quartiere di Alessandria.

Caritas, Comunità di San Egidio, Comunità di San Benedetto al Porto e Cooperativa Company hanno lavorato circa un mese per donare una giornata speciale a chi non ha molte occasioni per festeggiare. Nel pranzo di Natale alla Casa di Quartiere c’è, però, anche il cuore di tanti alessandrini. Dalla generosità del centinaio di volontari che hanno aiutato a servire le portate preparate dalla Ristorazione Sociale a quella dei cittadini che hanno acquistato un dono per le persone in difficoltà. I ragazzi dell’Oratorio di Frugarolo e gli scout del gruppo Valenza 1 quest’anno hanno impacchettato più di duecento regali da consegnare agli uomini ospiti del pranzo e un centinaio per le donne. E, ovviamente, non sono mancati doni per bambini.

Il Natale è una festa cristiana ma a tavola è stato riservato un posto anche a chi ha un’altra fede religiosa. Gli ospiti sono stati poi accolti con un benvenuto nelle lingue più comunemente parlate nei loro paesi d’origine grazie a tre ragazze che hanno affiancato sul palco il Vescovo di Alessandria, Monsignor Guido Gallese, Giampaolo Mortara della Caritas, Claudio Bagnasco della Comunità di Sant’Egidio di Genova e l’assessora del Comune di Alessandria, Roberta Cazzulo. Il Natale e, soprattutto, lo spirito del Natale vanno “condivisi” e chi ha organizzato il pranzo alla Casa di Quartiere di Alessandria vuole “difendere un unico confine”: quello del “rispetto della dignità umana”.

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