26 Dicembre 2024
11:30
Le dieci domande più imbarazzanti durante il pranzo di Natale
RADIOGOLD – I pranzi e le cene di Natale sono momenti magici, in cui confluiscono maratone di cucina, tonnellate di regali e attimi indimenticabili, che passano anche per le domande, a volte imbarazzanti, che ci vengono rivolte dai parenti.
Abbiamo raccolto e stilato la top 10 delle frasi più imbarazzanti ricevute durante i pranzi di Natale, mettetevi comodi e buon divertimento.
Decimo posto
Gli zii che ti chiedono a che punto sei con la laurea.
Nono posto
I parenti con figli che guardano te, senza, e dicono sofferenti e con una appariscente aureola di santità sopra la testa: “Non sapete cosa vuol dire avere dei bambini in casa” mentre tu abbozzando un sorriso di consenso replichi mentalmente con ferocia: “Non ti ho chiesto io di farli”.
Ottavo posto
La sorella senza figli che guarda schifata i tuoi che devastano tutte le suppellettili di casa e dice: “Io non voglio fare figli perché non voglio che crescano in un mondo ormai perso e devastato”.
Settimo posto
Il boomer di turno che comincia a disquisire su quanto sia assurdo usare parole al femminile come “Ministra”.
Sesto posto
La zia che assicura di non essere rancorosa ma poi sciorina il ricordo di un regalo fatto nel 1997 di “appena”, a suo dire, 20mila lire.
Quinto posto
La nonna che alla decima portata ti dice: “Ho lavorato da una settimana assaggia almeno”. E ti mette nel piatto tre cucchiai di purè e un cotechino che esplode di grasso
Quarto posto
Il cugino di 50 anni che comincia a spiegare come la musica attuale sia “una merda”, la “trap l’antitesi della musica” e Geolier un paradosso artistico. Mentre tu, ventenne, pensi a quando sentiva Pino Daniele o si incastrava in un “irreprensibile” Articolo31, tanto per dirne uno, o affondava nella melensità improbabile dei Jalisse.
Terzo posto
Il parente che vedi una volta all’anno e che a un certo punto, con sguaiata tracotanza ti chiede: “Ma tu non ce l’hai una fidanzata? Non è che sei fluido come si usa oggi?”
Secondo posto
Il nonno che ricorda a tutti i nipoti quando “ai miei tempi” ci svegliavamo prima dell’alba e lavoravamo nei campi. Mentre tu sei reduce dai 352 colloqui dell’anno in cui la proposta migliore è stata quella di un contratto di 2 mesi a 4 ore formali ma con l’obbligo implicito di farne 8, senza straordinari pagati, come cameriere, lavorando tutti i giorni e occupandoti anche un po’ di social, “tanto voi giovani usate solo quelli”. Tutto questo a Milano con la sontuosa opportunità di vivere in una stanza di 1,5 metri per due, insieme ad altri 4 coinquilini dalle abitudini improbabili.
Primo posto
Lo zio splendido splendente che dopo essersi strafogato, non aver alzato un dito, speso 15 euro per i regali di Natale chiude dicendo: “E anche quest’anno il Natale ce lo siamo tolti dalle palle”.