Autore Redazione
sabato
25 Gennaio 2025
17:08
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Cronaca - Alessandria

Alessandria dice addio allo storico negozio “Quagli”

Alessandria dice addio allo storico negozio “Quagli”

ALESSANDRIA – La voce di Valeria Quagli rimbalza sui muri del negozio sempre più vuoto. Un effetto quasi eco che racconta come tutta la pienezza della storia, lunga decenni, si sia svuotata in pochissimi giorni. Dopo anni di attività lo storico “Quagli” infatti chiude per sempre. Una storia iniziata, racconta con orgoglio Valeria, cominciata “con il babbo che, alle 3 del mattino, si alzava per andare al mercato, quando, ai tempi, lavorare era davvero una impresa“. Poi quella attività è decollata sempre di più. Andare da “Quagli” voleva dire entrare in uno degli esercizi di casalinghi più raffinati della città.

Prima in piazza Garibaldi, e poi in via San Lorenzo, Valeria, con il fratello, ha interpretato il commercio storico di Alessandria fino a oggi, quando “a un certo punto è stato necessario tirare le somme”. “Abbiamo deciso di smettere ora, che siamo in salute, consapevoli di quanto sia necessario accettare i cambiamenti“. Valeria spiega in effetti quanto il commercio si sia modificato, “perché evolve, come tutte le cose“, racconta con lucidità. Le sue parole non tradiscono rancore e raccontano di una società che ha preso strade diverse, anche nel commercio. “Manca letteralmente una generazione: i nostri figli o nipoti non ci sono più, vivono in grandi città o all’estero e quindi è venuta meno una intera fascia d’età che comprava e viveva la nostra città, quella che in teoria spende di più. Questo vuol dire anche che mancheranno le generazioni seguenti e perciò sarà sempre più complicato“.

L’amarezza di Valeria sta nel notare un approccio al commercio cittadino che almeno in parte ha perso parte della verve del passato. “Durante Gagliaudo via San Lorenzo, la via dell’alimentare, per esempio, vedeva i commercianti partecipare attivamente con il loro cibo e invece negli anni questa attenzione si è persa, c’è stata una progressiva arrendevolezza che ha un po’ svuotato tutti“. Valeria racconta però anche la bellezza di una vita dedicata a parlare con i cittadini, tanto da farle dire di “non aver mai pensato una sola mattina che doveva andare a lavorare“.

Per lei aprire il negozionon era un lavoro“. “Ho vissuto relazioni sociali tutti i giorni, avviato amicizie durature, rapporti con le persone e in questi giorni sto abbracciando e piangendo in continuazione per l’affetto ricevuto“. Esattamente come nel 1994, quando il suo negozio in piazza Garibaldi fu alluvionatoe davanti all’ingresso si presentarono i miei clienti per dare una mano con una pala in mano“. Poi “le sfilate con Versace, le esposizioni di pezzi di Murano, eventi nel negozio e per la città“, tutti appuntamenti che rimarranno negli occhi di una famiglia che ha consegnato pacchetti infiocchettati o pezzi che sono ancora nelle case di tanti alessandrini. Ha ragione Valeria, le cose cambiano, ed è giusto così, ma passeggiare e vedere il suo negozio vuoto un po’ di malinconia la porterà. Come una delle sue cornici ma senza foto.

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