10 Febbraio 2025
09:05
Il Comitato 10 febbraio ricorda la tragedia delle Foibe e dedica un pensiero a Cristina Antoni
ALESSANDRIA – Nel giorno del Ricordo, il Comitato 10 febbraio ha deposto un mazzo di fiori sui monumenti dei Martiri delle Foibe e di Norma Cossetto ad Alessandria. L’associazione ha ricordato in particolare Cristina Antoni, nota alessandrina che subì il dramma e le atrocità di una tragedia causa di morte per migliaia di italiani.
Come spiegò il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “la ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti, comunque ignobili, di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti; il cui dominio era stato intollerante e crudele per le popolazioni slave, le cui istanze autonomistiche e di tutela linguistica e culturale erano state per lunghi anni negate e represse. Le sparizioni nelle foibe o dopo l’internamento nei campi di prigionia, le uccisioni, le torture commesse contro gli italiani in quelle zone, infatti, colpirono funzionari e militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati e semplici cittadini che non avevano nulla da spartire con la dittatura di Mussolini. E persino partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani, di battersi o anche soltanto di aspirare a un futuro di democrazia e di libertà per loro e per i loro figli, di ostacolare l’annessione di quei territori sotto la dittatura comunista“. Il Comitato 10 febbraio, proprio per rammentare quella tragedia ha voluto proporre la poesia di F. Magris, che “descrive quell’orrore, e fa riflettere“.
Ossa spezzate
atroci agonie
l’uomo ha superato Caino.
Come bestie torturate
legati ai polsi con vile fil di ferro
gettati ancor vivi nell’oscurità.
Massacro senza limiti
sterminio,
carneficina,
eccidio,
genocidio,
inumani vendette,
stragi e rappresaglie
coperte da anni e anni di silenzio
per politiche infami.
Ora,
nei prati di Basovizza,
un masso di pietra carsica
sigilla la vergognosa tomba
dei dodicimila infoibati.
Non si odono più
tormentosi lamenti
ma solo frusciar del vento
e..
poco lontano
un ragazzino sorridente
fa volare il suo aquilone